Lollobrigida, allarme sulla peste suina: "Non escluso abbattimento di cinghiali"
Francesco Lollobrigida, il ministro all'Agricoltura, innalza il livello di allarme per la peste suina. In audizione alle commissioni congiunte Agricoltura di Camera e Senato sugli esiti del Consiglio "Agricoltura e pesca" del 26 febbraio scorso ed in vista della prossima riunione del 26 marzo, Lollobrigida ha affermato: "Abbiamo chiesto di fare un’analisi scientifica perché la scienza deve dire qual è il numero di animali compatibile con l’ecosistema e su quella base uomo può e deve intervenire, vale per il granchio blu, per gli ungulati e in particolare per la peste suina su cui abbiamo un allarme che va affrontato a livello europeo e che non esclude il depopolamento del vettore principale di questa patologia".
Il ministro ha anche parlato del granchio blu: "Su questa emergenza abbiamo grandi istituti come l’Ispra e il Cnr che devono dare risposte per far capire quali devono essere i corretti interventi su base scientifica per depotenziare un pericolo non solo per la pesca ma per l’intero ecosistema perché, finite le vongole e le cozze di allevamento, il granchio blu mangia qualsiasi cosa, compresi i neonati della stessa specie".
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Infine ha espresso una sua opinione sul fronte fiscale: "Dell’Irpef agricola se ne è discusso molto, più a livello parlamentare per la verità piuttosto che tra gli agricoltori i quali sulle loro piattaforme consideravano il tema molto marginale. L’Irpef, come tutte le tasse deve essere equa ma serve, nessuno può mettere in discussione il ruolo delle imposizioni che servono a garantire equilibrio, servizi, ad aiutare chi non può lavorare o a poca possibilità di farlo".
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