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Pd, Pittella contro Elly Schlein: "Uno spettacolo indecoroso"

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Uno spettacolo "indecoroso". La scelta di Pd, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra e +Europa di convergere sul nome di un civico come Domenico Lacerenza come candidato governatore in Basilicata per il momento ottiene l'effetto opposto a quello sperato: spaccare il "campo largo".

L'alleanza di centrosinistra avrebbe bisogno di arruolare tutte le forze disponibili per battere il centrodestra, e ogni pezzo che si stacca rischia di compromettere il risultato. E' andata benissimo (per un pugno di voti) in Sardegna, dove la grillina Alessandra Todde l'ha spuntata sul Paolo Truzzu. Viceversa, è andata malissimo in Abruzzo nonostante l'ammucchiata a sostegno di Luciano D'Amico, travolto dal governatore uscente Marco Marsilio

 

 

 

Costretti ad andare avanti insieme per forza, Elly Schlein e Giuseppe Conte ora finiscono sotto il fuoco "amico" (si fa per dire) di Azione, con Carlo Calenda che sta seriamente pensandosi sostenere il governatore lucano uscente Vito Bardi, di centrodestra. Non proprio massimo, in quanto a risultato strategico.

"Dopo mesi di spettacolo indecoroso e di veti reciproci il M5s, Pd e Basilicata casa comune hanno finalmente scelto il candidato della coalizione di sinistra. Lo abbiamo appreso dalle agenzie di stampa senza che ci sia stato alcun confronto o discussione, come abbiamo ripetutamente richiesto", accusa Marcello Pittella. Non è uno qualunque: presidente della Regione Basilicata dal 2013 al 2019, parte della più potente dinastia politica non solo locale (il padre Domenico, storico senatore socialista degli anni Settanta, e soprattutto il fratello Gianni, pezzo grosso del Pd in Basilicata e in Europa). Insomma, uno capace di spostare voti e "sentiment" popolare. Oggi è consigliere regionale di Azione e parla e agisce per conto del leader Calenda: "La sinistra ha oramai un leader che dà le carte , detta le regole e definisce il perimetro della coalizione, si chiama Giuseppe Conte. Auguri al candidato". 

 

 

 

Lo stesso Calenda bombarda i 5 Stelle, colpevoli di aver "escluso Azione" dalla coalizione e "ne abbiamo preso atto". "Fino a ieri mattina - ha spiegato l'ex leader del Terzo Polo a Radio InBlu - ho parlato con Schlein per capire l'orientamento di candidatura, mi ha detto che non ce l'avevano, poi ho appreso che c'era stato un tavolo di una coalizione molto spinta a sinistra, auguri" ha proseguito. La segretaria dem, ha continuato, "non si è disturbata" per coinvolgerci, poi lì "noi abbiamo preso alle politiche il 10%, c'è l'ex presidente Marcello Pittella che è responsabile di Azione, vedremo se la scelta li ripagherà".

Calenda ribadisce di non poter escludere di appoggiare il candidato del centrodestra e presidente uscente Bardi. "Vado venerdì e sabato in Basilicata, voglio parlare con i miei, verificheremo. Dall'altra parte c'è un moderato ed europeista, un uomo delle istituzioni, non il Trux (il riferimento è a Truzzu, ndr), valuteremo e decideremo. Constatiamo che non siamo inclusi nella candidatura di centrosinistra".

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