Basilicata, Lacerenza: chi è l'oculista a cui si aggrappano Conte e Schlein
Gli occhi sono lo specchio dell’anima. E anche la salvezza del campo largo. A sera, infatti, dopo un’altra estenuante giornata di incontri e telefonate, il centrosinistra, o meglio Pd, M5S, Avs, Più Europa e Basilicata Casa Comune, il movimento di Angelo Chiorazzo, hanno trovato l’uomo capace di mettere d’accordo tutti o quasi in Basilicata: Domenico Lacerenza, primario di oculistica all’ospedale di Potenza.
Nato a Barletta il 14 aprile 1958, laureato in Medicina a Bari, fino al 2003 ha esercitato tra Barletta e Venosa. Nel 2000 ha il suo primo contatto con la politica: durante la giunta guidata da Filippo Bubbico, dei Ds, diventa, infatti, consulente dell’assessore alla sanità e ha l’incarico di scrivere le “Linee guida regionali sulla Day Surgery”.
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Concluso il mandato, continua la carriera in Basilicata. Nel 2013 diventa direttore del Dipartimento di Oculistica e nel 2015 direttore Oculistica Interaziendale del San Carlo di Potenza. «La formazione civica ‘Basilicata Casa Comune’, il Pd, il M5S, Avs e +Europa», si legge in una nota, «hanno chiesto di comune accordo al dottor Domenico Lacerenza - profilo di alto spessore professionale, già Direttore del Dipartimento di chirurgia dell’ospedale regionale ‘San Carlo’ di Potenza - di offrire la sua disponibilità quale interprete di un solido progetto politico e sociale per imprimere una svolta nell’amministrazione della Regione Basilicata».
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Si aggiunge che «le forze politiche di questo campo progressista ringraziano Angelo Chiorazzo, in rappresentanza di “Basilicata casa comune”, che pure si era reso disponibile a impegnarsi in prima persona per questa sfida, per la sua disponibilità a offrire il suo contributo nell'individuazione, di comune accordo, di un candidato unitario». Insomma anche Chiorazzo ci sta. «Per me, che mi sono sempre dedicato alla professione di medico a tempo pieno, è il primo incarico politico: mi impegnerò al massimo per essere all’altezza», ha detto Lacerenza all’Ansa. E soddisfatto è Chiorazzo: «Il lavoro condotto con la segretaria Elly Schlein e il presidente Conte è stato unito in modo virtuoso con il lavoro di semina condotto da Basilicata Casa Comune in questi mesi».
Sarà lui il primario di oculistica l’uomo della Salvezza? A sera pareva di sì. Ma resta da capire cosa farà Azione: «Attendiamo di fare la sintesi dopo che Calenda incontrerà i dirigenti lucani», si faceva sapere. Interrogativo non da poco. Marcello Pittella, infatti, che è l’uomo forte di Azione in Basilicata, ha un consenso a due cifre che potrebbe fare la differenza. Se il partito di Calenda non dovesse sostenere Lacerenza, il campo largo si troverebbe alle prese o con un nuovo Soru, ossia con un candidato (magari lo stesso Pittella) pronto a correre da solo rubando voti a sinistra, o con Azione che sostiene Bardi.
In giornata Calenda aveva dato segnali di insofferenza, riferendo di aver sentito Schlein e di averle suggerito di «fare presto» e magari anche di ignorare i veti dei 5 Stelle: «Se quelli alzano un muro, il Pd deve avere la capacità una volta ogni tanto di dire no». Chi gode, intanto, è il centrodestra, che da tempo ha il suo candidato, il governatore uscente Vito Bardi.