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Terzo mandato, il Senato boccia l'emendamento della Lega

mercoledì 13 marzo 2024

2' di lettura

L'Aula del Senato ha respinto con 26 voti favorevoli, 112 contrari e 3 astenuti, l'emendamento della Lega per l'introduzione del terzo mandato per i presidenti di Regione, il cosiddetto "salva-Zaia". 

Il relatore aveva espresso parere contrario alla norma, il governo si era rimesso all'Aula. "Il dibattito non è chiuso. Stiamo interpretando nel modo più corretto la volontà dei cittadini e degli elettori", ha detto il senatore della Lega Paolo Tosato in dichiarazione di voto. Respinto anche, con la stessa votazione, l'emendamento di Italia viva, sostanzialmente identico a quello presentato dal Carroccio.

"Non mi scandalizzo se i colleghi della Lega sostengono la tesi sul terzo mandato. Noi di Forza Italia abbiamo un'opinione diversa e cioè che per le regioni e i comuni sopra i 15mila abitanti si debba mantenere il sistema del doppio mandato. L'identità della maggioranza di governo si basa su altri temi, dal meccanismo dell'elezione diretta, alla politica estera, alla politica economica, alla riforma della giustizia. Riteniamo assolutamente legittima questa discussione, c'è un dibattito in Parlamento, ma rimaniamo saldamente coesi in un'azione di governo che ha altri obiettivi prioritari e diversi", ha commentato il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri, intervenendo in Aula e gettando acqua sul fuoco della polemica, cavalcata invece dalle opposizioni. 

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Mentre nella maggioranza tutti minimizzano, infatti, il Pd per bocca di Andrea Martella senatore e segretario dei dem in Veneto, parla di "Lega isolata" e di "maggioranza divisa". "Il voto del Senato sull'emendamento che voleva togliere il limite dei mandati per i governatori delle Regioni, il salva Zaia, ha dimostrato che la Lega è isolata e che la maggioranza di governo è divisa - ha affermato Martella -. Non è possibile cambiare le regole della nostra democrazia per rispondere ad esigenze legate ai destini personali. E il limite dei mandati per le cariche elette direttamente dai cittadini è uno dei principi su cui si basano gli equilibri delle nostre istituzioni e il loro buon funzionamento. Sarebbe stata davvero una forzatura consentire a Zaia, di fatto, l'ulteriore, quarto, mandato". 
 

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