Forza Italia, boom in Abruzzo? Il sondaggista: "Cos'è cambiato dopo la morte del Cav"
"È come se una parte degli elettori si sentisse liberata dalla morte di Silvio Berlusconi". L'analisi del voto in Abruzzo che, dopo la Sardegna, piazza Forza Italia al secondo posto nel centrodestra ottenendo un consenso maggiore delle ultime Politiche e delle Regionali del 2019 è di Antonio Noto, fondatore dell’omonimo istituto di sondaggi. Interpellato da Luca Roberto per il Foglio, Noto spiega che il fatto che non ci sia più il fondatore del partito azzurro deriva dal fatto che chi "vota Forza Italia sposa un posizionamento più laico, meno aggressivo per esempio nei confronti della magistratura, per fare un esempio". E comunque, “il risultato di Forza Italia in Abruzzo è in linea con il dato nazionale".
Più in generale le elezioni in Abruzzo "dicono che c’è un bacino molto grande di elettori moderati, determinante per ribaltare gli equilibri”, fa notare l'amministratore delegato di Emg Fabrizio Masia. I centristi, però, hanno abbondantemente snobbato sia Matteo Renzi che Carlo Calenda e questo, ha spiegato al Foglio il politologo Lorenzo Castellani, perché “la deflagrazione dei loro rapporti ha portato al fallimento dell’offerta politica centrista. Mentre Forza Italia è diventato un partito vero”. Secondo Alessandra Ghisleri, direttrice di Euromedia Research, "il problema per Renzi e Calenda è che il centro del centrosinistra ha una proposta variegata ma poco chiara". "Sia Italia viva che Azione e Più Europa", spiega la Ghisleri al Foglio, "si posizionano sullo stesso segmento elettorale, che è piuttosto ristretto. È come se il grande centro fosse un centro di gravità accanto al quale girano Pd e M5s. Ma anche nel Pd c’è una componente centrista molto simile ad Azione e Italia viva”.
Nel mirino c'è Forza Italia: retroscena, ecco il vero piano di Matteo Renzi
Da parte sua Livio Gigliuto, presidente dell’Istituto Piepoli, nota, che “in Abruzzo non soltanto Forza Italia, ma anche Noi moderati ha avuto un buon risultato, passando dallo 0,7 per cento delle elezioni politiche al 2,8 per cento di oggi". Il centro destra sta insomma riuscendo a essere attrattivo anche nei confronti di elettori che erano spaventati dal Cav. Cambiando leadership paradossalmente ha conquistato spazio elettorale, anche sui territori.