Dossieraggio, Gasparri attacca Cafiero De Raho: "Inopportuno in Commissione"
Sullo scandalo della Procura Antimafia, la Commissione antimafia, "deve agire con immediatezza", tuona Maurizio Gasparri, "in modo che non si perda tempo". "Poi verrà il tempo di altre commissioni ma intanto quella è la sede che può operare a partire dalle prossime ore. Abbiamo convenuto, come capigruppo del centrodestra, di utilizzare al meglio e con rapidità la commissione Antimafia, che può fare convocazioni, ha i poteri adeguati, e vogliamo che si vada fino in fondo" aggiunge il capogruppo di Forza Italia al Senato.
"Vogliamo sapere chi sono i mandanti, come ha agito Pasquale Striano, quali inchieste nel passato lo abbiano visto protagonista, anche con procure territoriali come quella di Reggio Calabria all’epoca guidata da Cafiero De Raho, che inviterei alla prudenza nel fare affermazioni che gli si possono ritorcere contro", aggiunge Gasparri intercettato dai giornalisti a Montecitorio.
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"Per eventuali commissioni d’inchiesta ci sono dei tempi tecnici che confliggono con la necessità di fare subito degli accertamenti. Peraltro, io non vorrei che qualcuno distruggesse delle prove: come è tecnicamente facile accedere è tecnicamente facile cancellare. Mi auguro che la commissione Antimafia programmi immediatamente delle attività", conclude il senatore azzurro. "Ed è evidente che se nei vertici della commissione c’è una delle persone su cui bisogna fare delle verifiche, farebbe bene ad astenersi dalla partecipazione a queste attività. Mi riferisco a Cafiero De Raho, per il quale vediamo un conflitto d’interesse grande come una casa. Se non prendesse atto dell’opportunità, si creerebbe una situazione che non potremmo ignorare".
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"Additare me è soltanto un modo per attaccare l’opposizione, che è comunque al di fuori di qualunque congegno dossieristico come quello che è avvenuto, se effettivamente sia avvenuto", ha ribattuto Cafiero De Raho. "Si rileva chiaramente che tutti gli accessi sono stati fatti fuori dalla Direzione nazionale e che sono evidentemente tutti strumentali, perché il controllo su quel settore lo avevano altri ed è altrettanto evidente che, avendo la Procura nazionale tante e tali articolazioni, finalità e campi in cui ci si muove, additare me è solo un modo per attaccare l’opposizione".
Secondo De Raho, "c’è bisogno di fare chiarezza sulla vicenda, soprattutto su chi si è mosso e su quelle parti politiche che hanno utilizzato quegli accessi".