Fabio Rampelli: "Parenzo zittito, Di Cesare libera di farneticare"
Per un David Parenzo zittito dai pro-Palestina c'è una Donatella Di Cesare liberissima di esprimere, sui social, la propria tristezza e malinconia per la morte di Barbara Balzerani, ex terrorista delle Brigate Rosse mai pentita. Sta tutta qui, sottolinea Fabio Rampelli, deputato di Fratelli d'Italia, il cortocircuito di una sinistra italiana sempre più schiava di estremismi ideologici.
"Speravamo di aver superato quei tempi, ma sono i cattivi maestri a farli riesumare - sottolinea Rampelli -. Tempi in cui i collettivi del pensiero totalitario assediavano l'aula magna impedendo al prof. De Felice di svolgere una Lectio Magistralis o picchettevano le facoltà dove erano previsti incontri non graditi ai comunisti".
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"Si tratta - prosegue Rampelli - di una sorta di ideologia illiberale che pretende di dare licenza di parola e patenti di democrazia, aizzata da un irresponsabile circuito mediatico e culturale che porta dritto alle farneticanti parole della prof. Di Cesare, che continua liberamente a insegnare spalleggiata dall'estrema sinistra".
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Chi pensava che le parole della Di Cesare sulla Balzerani ("La tua rivoluzione è stata anche la mia. Le vie diverse non cancellano le idee. Con malinconia un addio alla compagna Luna") avessero toccato il fondo (contro la docente è scattato l'iter disciplinare dell'Ateneo) si sbagliava: "Quello che ha subito ieri il giornalista David Parenzo nell'ateneo pubblico tra i più prestigiosi del mondo dev'essere subito estirpato. I movimenti studenteschi sono liberi, come liberi sono il pensiero e la sua espressione. Ma quando l'esercizio di questo diritto mette il bavaglio a chi vuole esercitarlo - nel segno della diversità di opinione - si è già sconfinati nella violenza. E allora è necessario intervenire a tutela del pluralismo. A David Parenzo la mia solidarietà umana e politica per la violenza subita ieri in un luogo che più di ogni altro dovrebbe formare alla libertà".