L'Aria che Tira, Barbacetto sbotta in tv: "Le notizie le chiedo anche al diavolo"
"Sei ancora in tempo a cacciarmi dal programma". Gianni Barbacetto non le manda a dire sul caso dossieraggio, provando a ridimensionare la vicenda. Ospite a L'Aria che Tira su La7, ha tacciato l'allarme spionaggio come esagerato: "Io questo allarme generale che si fa non lo condivido. Si parla di dossieraggi e dossier non ci sono. Si parla di mercato delle informazioni e nessuno ha pagato niente. Si parla di spiate e spiate non ci sono. Che nell’Italia dei dossieraggi, dove c'è una tradizione legata al passato, si faccia tutto questo clamore..."
Inutili i tentativi di David Parenzo di riportarlo nei binari. Delle denunce del procuratore di Perugia Raffaele Cantone e del capo dell'antimafia Melillo, non ne vuole sentire parlare. "Non sono d'accordo. Da giornalista se volete mi autodenuncio. Se le notizie sono vere, vado a prenderle anche all'inferno. Vado anche dal diavolo purché siano vere".
Per Barbacetto l'unica cosa che conta è trovare le notizie: "In America i giornalisti che trovano segreti gli danno il Pulitzer. Qui invece li indagano. Assange è un eroe del giornalismo perché ha svelato dei crimini". Come spiegato da Parenzo "il reato che viene contestato ai tre giornalisti è che, a richiesta, chiedevano a Striano, tenente della Guardia di Finanza, delle verifiche".
"La buttano in caciara, gli è uscita male". Capezzone, scivolone del Fatto sul dossieraggio
Nulla di strano, si fa per dire, secondo Barbacetto che rilancia: "Io non lo trovo per nulla scandaloso. Se trovo un finanziere che mi dà delle notizie, io le chiedo. Lui fa un atto illegittimo, io faccio un servizio ai miei lettori". A questo punto però Francesco Giubilei, ospite in studio, non è riuscito a trattenersi: "No io faccio un concorso in reato. C'è il codice penale. Si rende conto di cosa dice?".