Cerca
Logo
Cerca
+

Abruzzo, niente "effetto-Todde": voto disgiunto, perché non sarà una nuova Sardegna

Antonio Castro
  • a
  • a
  • a

Governatore bagnato, governatore fortunato? Se il detto utilizzato per le spose si potesse adattare per tranquillizzare i candidati d’Abruzzo ci sarebbe da considerare la variabile meteo per anticipare il risultato delle urne. L’altro ieri il comizio elettorale del centrodestra è stato innaffiato dalla pioggia. Con i leader tutti schierati - seppur sotto gli ombrelli - a tirare la volata al governatore uscente Marco Marsilio. Ieri il segretario Pd Elly Schlein, a Chieti per una tappa del tour elettorale a sostegno di Luciano D’Amico, è stata accolta da una grandinata. Un segnale? Chissà. Suggestioni.

Se bastasse il pluviometro ad anticipare il risultato delle urne saremmo a cavallo. Dopo la tornata vissuta di bolina in Sardegna (siamo ancora in attesa della proclamazione ufficiale, figuriamoci dell’insediamento), ci troviamo già a bagno in terra d’Abruzzo.

 

 

 

GENTE TOSTA

Gente tosta gli abruzzesi. Figurarsi se si spostano di un passo per qualche goccia o due fiocchi ghiacciati. Non a caso, ieri in serata, Giorgia Meloni, rientrata a Palazzo Chigi per un incontro con le forze dell’ordine , ha ringraziato su X (ex Twitter) «tutte le persone che durante il comizio del Centrodestra a Pescara, sono rimaste fino alla fine nonostante la pioggia, anche solo per una stretta di mano o un abbraccio. Grazie del vostro sostegno, siete la mia forza», ha scritto la presidente di Fratelli d’Italia.

Ora siamo giunti agli ultimi scampoli di questa campagna elettorale dove i candidati e i rispettivi schieramenti camminano sul filo teso delle aspettative e dei timori. «Le regionali sono sempre voti locali», mette le mani avanti il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine del Congresso del Ppe a Bucarest, puntualizzando che «si vota per eleggere il presidente della Regione e i consiglieri regionali in Abruzzo. Poi c’è un voto che sarà voto di partiti e non disgiunti dal voto per il presidente quindi da questo punto di vista sono assolutamente ottimista. E si canta vittoria quando si vincono le elezioni, non a campagna elettorale in corso».

 

 

 

Puntualizzazione non da poco visto che la legge elettorale regionale abruzzese è completamente diversa da quella sarda. Dettagli che possono risultare decisivi in una competizione in cui, proprio come in Sardegna, sembra profilarsi un testa a testa. È vero che, come in Sardegna, si potrà votare direttamente per il candidato presidente (variabile che ha favorito il centrosinistra sull’isola). Ma in “terra d’Abruzzi” il voto al governatore non si estenderà alle liste che lo sostengono.

Altro distinguo fondamentale: in Abruzzo non è consentito il voto disgiunto. Ovvero non sarà possibile votare la lista di uno schieramento e il candidato governatore dell’altro. Todde in Sardegna ha ricevuto 40.389 preferenze in più rispetto alle liste della coalizione che l’hanno sostenuta e alla fine l’ha spuntata per soli 1.600 voti. In Abruzzo, invece, chi voterà per una lista automaticamente estenderà la sua preferenza anche al candidato governatore. Semplificazione non da poco.

Una differenza, come ha sottolineato lo stesso leader di Forza Italia Antonio Tajani, intervistato dal Messaggero, che farà la differenza: «Le condizioni di questa consultazione sono assolutamente diverse rispetto a quelle che c’erano in Sardegna. Se lì si fosse votato con il sistema abruzzese, che non contempla il voto disgiunto, avremmo vinto noi». Per gli elettori abruzzesi sarà possibile esprimere due preferenze per i candidati a consigliere (che devono essere però di genere diverso: nel caso vengano indicate due persone dello stesso sesso verrà considerato valido solo il primo voto). Il voto, infatti, riguarderà ovviamente anche il rinnovo del consiglio regionale: saranno eletti 29 consiglieri più il neo-governatore e il candidato presidente arrivato secondo.

 

 

 

SALVINI SCOMMETTE

Tra quanti si sbilanciano c’è il vicepremier Matteo Salvini intervenuto ieri alla presentazione del libro di Giuseppe Valditara. «Non sono uno scommettitore», ironizza il leader della Lega, ricordando che «sull’Abruzzo ho scommesso un caffè. La squadra è compatta e non ci sono stati i litigi e le divisioni che ci sono state in Sardegna. Abbiamo lavorato bene e penso che domenica vinceremo e la Lega avrà un ottimo risultato».

Imperdibile appello di un abruzzese Doc come Rocco Siffredi: «Sono sincero, non ho mai votato in vita mia. Lo so che è un brutto messaggio ma è così. So chi sono i due candidati anche se non li conosco molto. Posso dire che in Abruzzo non abbiamo bisogno di gente dura perché siamo duri di nostro. Non andiamo con gli slogan, con la realtà, votiamo col cuore». E qui scatta l’appello al voto: «Invito tantissimo gli abruzzesi a non fare però come me», è il mea culpa declamato ai microfoni di Un Giorno da Pecora, «e ad andare a votare. Quando non si vota e si perde fiducia nelle istituzioni non è una bella cosa». Vedremo dall’affluenza ai seggi se l’appello anti-astensione del Rocco nazionale avrà effetto. Nelle urne... E non state sempre a pensar male che si fa peccato.

Dai blog