Sardegna, Solinas svela il gioco sporco della Todde in tv: "Vilipendio"
Scontro totale in Sardegna tra il governatore uscente Solinas e Alessandra Todde, la vincitrice (salvo riconteggio) delle elezioni sarde. Ad attaccare per prima è proprio la Todde che dopo la vittoria per un pugnetto di voti adesso comincia forse a straparlare. Nel mirino c'è appunto Solinas e le sue ultime delibere nel legittimo esercizio delle sue funzioni. La risposta del governatore uscente non si fa attendere: "Alessandra Todde non perde occasione per dimostrare il proprio totale dispregio delle istituzioni autonomistiche, che pensa di poter serenamente vilipendere in diretta televisiva con improbabili quanto scivolosi paragoni con suoi sedicenti dipendenti".
La Todde infatti ha invitato il governatore ad attenersi all'ordinaria amministrazione: "Il Presidente della Regione, chiunque esso sia, nel nostro ordinamento democratico non è certo un dipendente alla mercè del suo giudizio o peggio del suo licenziamento. Bene farebbe ad avere rispetto di quel ruolo che probabilmente, seppure di stretta misura e senza la legittimazione ampia di molti suoi predecessori, andrà a ricoprire. Magari, esercitandolo, imparerà anche a distinguere le funzioni di direzione politica da quelle di direzione amministrativa e scoprirà con un certo stupore che esiste una differenza tra chi deve programmare le risorse in Regione (e lo ha fatto) e chi ha la responsabilità della spendita effettiva delle risorse programmate attraverso atti gestionali che impegnano l’amministrazione verso l’esterno, cioè i dirigenti. Nell’ostentazione scomposta della sua sicumera per il momento ha dimostrato soltanto una discreta superficialità, malcelata a stento dall’aggressività dei suoi strumenti comunicativi", contrattacca Solinas.
Infine ha aggiunto: "Quanto a me, che non ero e non sono candidato a niente, posso solo rallegrarmi del fatto di non essere stato un dipendente di una sua azienda perché verosimilmente - tra richieste di fallimento da parte dei revisori e concordati preventivi - avrei vissuto nella precarietà e con gli ammortizzatori sociali. Ed in tutta onestà devo dire che davanti ad un datore di lavoro simile sarebbero arrivate certamente prima le mie dimissioni del suo licenziamento".