Abruzzo, Schlein getta fango sul centrodestra: "Perché hanno scelto Marsilio"
Luciano D'Amico "è quello che serve dopo questi 5 anni di malgoverno da parte di Marsilio e della destra": lo dice la segretaria del Pd Elly Schlein nell'intervista al Corriere della Sera, riferendosi alle regionali in Abruzzo previste domenica 10 marzo. Da una parte l'economista D'Amico appoggiato dal centrosinistra e dall'altra il governatore uscente sostenuto dal centrodestra. Secondo la leader dem, a destra "fanno bene a essere preoccupati perché hanno governato male". Poi getta fango sulla coalizione avversaria: "Noi abbiamo scelto il candidato per competenza, non per appartenenza e nemmeno per obbedienza. Invece Marsilio è stato imposto da Giorgia Meloni. È un candidato che non è nemmeno abruzzese e che di certo non può governare per procura prendendo ordini dalla premier".
L'attacco contro il governatore uscente, poi, va avanti: "Non abbiamo mai visto Marsilio alzare la voce quando il governo nazionale ha scelto di tagliare enormi risorse del Pnrr all’Abruzzo, né lo abbiamo mai sentito proferire una parola sull’autonomia differenziata. Lui obbedisce a Meloni, per questo una nostra vittoria rappresenterebbe anche un bel segnale contro l’atteggiamento arrogante di Meloni".
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Quando la giornalista Maria Teresa Meli le fa notare che ci sono delle divergenze in questo cosiddetto "campo largo" col M5s, la Schlein spiega: "Noi non costruiamo la nostra posizione in relazione a quella degli altri ma per quello che crediamo sia giusto fare". Sull'Ucraina, per esempio: "Io penso che il sostegno a Kiev non sia in contraddizione con la richiesta di più sforzo europeo per una pace giusta, perché se non fosse arrivato un supporto all’Ucraina a quest’ora staremmo già discutendo di come Putin abbia riscritto i confini europei manu militari, cioè attraverso l’uso della forza e per noi questo non è accettabile".
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