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Sardegna, "errore nel numero delle sezioni scrutinate"

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Sono 19 e non più 22, come comunicato in una nota stampa della regione all’alba di martedì scorso, le sezioni che non hanno chiuso lo spoglio elettorale in Sardegna, che sarà completato dagli uffici circoscrizionali.

Dopo che tre di quelle 22 sezioni erano riuscite a completare lo scrutinio e caricare i dati, l’ufficio stampa non aveva comunicato con una nota l’aggiornamento, caricato in automatico sul sito, generando così confusione fra le due cifre. La precisazione sul numero dei seggi in sospeso arriva dall’ufficio stampa della regione.

In attesa della proclamazione ufficiale dei dati dalla corte d’appello di Cagliari, oggi è la neo governatrice della Sardegna Alessandra Todde a parlare dopo le voci, confermate da entrambi gli schieramenti, che la differenza di voti con Paolo Truzzu si sia notevolmente ridotta. I nuovi dati sono emersi dallo spoglio delle sezioni che non erano state scrutinate e mentre manca ancora lo scrutinio di altre 4 sezioni da parte degli uffici circoscrizionali del tribunale, quasi certamente sarà completato entro domani, la deputata dei 5 stelle a In mezz'ora su Rai 3 assicura di essere serena.

"I dati delle sezioni mancanti - spiega Todde - ci lasciano stare tranquilli, poi ovviamente aspettiamo quello che ci dirà il tribunale". Esclude l’ipotesi ribaltone la neo governatrice, che interviene anche sull’ipotesi riconteggio: il centrodestra ha detto che prenderà in considerazione l’ipotesi di fare ricorso al Tar se la differenza di voti fra i due candidati scenderà sotto i mille voti. “Per andare contro l'evidenza bisogna fare un ricorso motivato, un riconteggio totale non è previsto dalla legge e bisogna farlo su singole sezioni, con motivazioni valide, e io sono serena e tranquilla. Stiamo aspettando che le ultime sezioni vengano scrutinate ma abbiamo una forchetta di divario tra i 1.450 e i 1.600 voti, quindi siamo tranquilli", ha aggiunto Todde.

Lo spoglio era andato avanti fino a tardi nella notte fra lunedì e martedì, con il leader di Pd e 5 Stelle Elly Schlein e Giuseppe Conte a Cagliari, e aveva decretato la vittoria della Todde, candidata del Campo largo a trazione 5 stelle-Pd, contro Paolo Truzzu, sindaco di Cagliari e candidato del centrodestra, scelto direttamente dalla premier Giorgia Meloni. Che del caso Sardegna ha parlato anche dal Canada, dicendo di non essere pentita della scelta del candidato, ammettendo che “evidentemente la valutazione è stata sbagliata” ma poi rilanciando: “Vedremo quanto sbagliata, mi pare che lo scarto si stia assottigliando parecchio". Intanto, mentre nel Campo largo si ricomincia a respirare un ottimismo confortato dalla forza dei numeri, il centrodestra attende l’esito dei nuovi scrutini. Poi i verbali saranno trasferiti in corte d’appello a Cagliari, dove insieme a tutti quelli delle altre sezioni verranno verificati. Infine, ci sarà la proclamazione del nuovo presidente della Sardegna e dei nuovi consiglieri regionali. Se il centrodestra decidesse di fare ricorso al Tar, avrebbe 30 giorni di tempo. La linea, però, è quella della prudenza. E dell’attesa, prima di prendere qualunque decisione. A ribadire che la differenza la farà il numero dei voti di distacco fra i due candidati è il deputato di Fratelli d’Italia Salvatore Sasso Deidda: “Un conto è un margine di 1500-1200 voti, altro è 800-700. Noi, comunque dobbiamo vigilare per garantire anche il rispetto dei quozienti che fanno scattare o no un consigliere in più. Non è un aspetto trascurabile", sottolinea, invitando poi a una “maggiore sobrietà” gli avversari del centrosinistra invece di usare “toni trionfalistici".

In silenziosa attesa, almeno fino a quando la situazione non sarà più chiara, Forza Italia e Lega, che fino all’ultimo si è battuta perché il candidato presidente fosse l’uscente Christian Solinas e non Truzzu.Su tutto, una certezza: in Sardegna, le elezioni regionali le vince il candidato presidente che prende anche solo un voto in più degli avversari.
 

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