Dossieraggio, Maurizio Gasparri: "Ispezione alla Procura antimafia"
Il caso dossieraggio, le spie che avrebbero tenuto d'occhio politici (soprattutto del centrodestra) e vip, fa parecchio discutere. E su questo tema è intervenuto Maurizio Gasparri che non accetta il silenzio su questa vicenda che oggi Libero vi racconta in prima pagine in edicola: "C’è una strana sottovalutazione della vicenda che investe la Procura nazionale antimafia. Uno scandalo molto più grave di altri simili che si sono verificati nel passato, determinando conseguenze fino a Commissioni di inchieste parlamentari oltre che inchieste giudiziarie. Del resto sulla Procura nazionale antimafia, che talvolta ha attuato ottime iniziative, pesa una polemica che più volte abbiamo sollevato. Gli ultimi tre procuratori nazionali antimafia sono transitati direttamente in Parlamento nelle file della sinistra: uno al Senato, uno al Parlamento europeo, uno alla Camera. É un dato di fatto. Non è vietato dalla legge ma è strano questo che automaticamente tutti quelli che guidano la Procura nazionale antimafia diventano poi parlamentari italiani ed europei di partiti della sinistra", afferma il senatore di Forza Italia.
Poi aggiunge: "Ci sono stati poi, in posizioni di vertici della Procura nazionale antimafia, magistrati che hanno subito sconfitte clamorose in sede giudiziaria, eppure hanno potuto agire in quel contesto e pontificare. Peraltro non si rassegnano nemmeno alla sconfitta giudiziaria, che hanno ottenuto in modo clamoroso a Palermo dopo anni ed anni di accuse ingiuste ad eroi della legalità, come il generale Mori".
L'affondo arriva nel finale: "Adesso c’è questa storia di una pesca a strascico di notizie avvenuta a quanto appare con modalità incredibili. É difficile pensare che un singolo esponente della Guardia di Finanza abbia deciso questo rastrellamento di notizie illegali. Ed è incredibile che un giornale si vanti addirittura di aver acquisito questo materiale da fonti ufficiali. Come se questa sorta di spionaggio sia ammessibie e legale. E, da giornalista professionista, sono indignato dagli articoli che leggo per giustificare tutto ciò e ovviamente mi rivolgerò non solo al governo attraverso iniziative parlamentari, ma anche all’Ordine dei giornalisti al quale appartengo da molti decenni. Credo che anche il presidente del Csm, così come è stato giustamente attento nei giorni scorsi ad altre vicende che hanno caratterizzato priorità del Paese, non farà mancare nelle prossime ore le sue parole. Non si può tacere di fronte a questo scandalo enorme. Serve un’immediata ispezione alla Procura nazionale antimafia. Serve un rinnovamento totale ed una verifica a tappeto di quell’organismo. Forse servono misure drastiche per evitare l’inquinamento delle prove. Se bisogna combattere l’illegalità in maniera decisa e forte, come ha fatto e deve fare la Procura Nazionale Antimafia, bisogna essere una casa di vetro. In attesa delle iniziative del massimo vertice del Cmi mi attiverò in Senato con immediatezza". Insomma il caso farà parecchio discutere.