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Del Debbio inchioda Conte su Piantedosi e manganelli: "Sono d'accordo"

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Quando i manganelli colpiscono minorenni "è sempre una sconfitta", ha detto il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi chiamato a riferire in Parlamento sulle cariche della polizia agli studenti scesi in piazza senza autorizzazione a Pisa.

Le immagini degli scontri ai cortei di venerdì scorso "hanno turbato anche me" ed è "necessario svolgere ogni verifica con puntualità, obiettività e trasparenza", ha aggiunto il titolare del Viminale respingendo al contempo i "processi sommari alle forze di polizia", che garantiscono "a tutti, in modo imparziale, l'esercizio del diritto di riunione e di manifestazione del pensiero" e non vanno coinvolte "nelle polemiche politiche". Parole che hanno trovato condivisione da parte del leader Cinque Stelle Giuseppe Conte che però, anche in questa occasione, non è riuscito a fare a meno di lanciare l'allarme "deriva autoritaria" del governo Meloni. 

 

 

 

 

"Sono assolutamente d'accordo sul fatto che non si fanno processi sommari alla polizia", ha detto il presidente dell'M5s intervistato da Paolo Del Debbio nella puntata in onda stasera di Dritto e Rovescio su Rete4 facendo presente che" il Movimento non ha attaccato gli agenti, c'è stata un'uscita del tutto inaccettabile di una consigliera regionale toscana, si è scusata con le forze di polizia". "Noi siamo con le forze di polizia ma", ha puntualizzato Conte, "attribuisco al governo la responsabilità di questo clima repressivo e qui Piantedosi non dice il vero perché nel decreto sicurezza c'è una norma che qualifica come reato penale chiunque si renda responsabile di un blocco stradale, prima era un illecito amministrativo".  "C'è dall'inizio una impronta autoritaria, idelogica, il governo dissemina norme che creano un clima repressivo" ha concluso attaccando "le dichiarazioni pelose del governo a favore delle forze di polizia quando ci sono passerelle". 

 

 

 

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