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Alessandra Todde, "andrò in Abruzzo": Conte e Schlein in grosso imbarazzo

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Niente Conte e Schlein, per carità. Luciano D'Amico, candidato governatore del centrosinistra alle regionali in Abruzzo, per replicare lo schema vincente che ha portato Alessandra Todde al successo di misura in Sardegna punterà direttamente su... Todde.

La neo-presidente sarda ha annunciato che parteciperà di persona alla campagna elettorale di D'Amico, vero banco di prova del campo largo. Il verdetto arriverà il prossimo 10 marzo, con la sfida al governatore uscente del centrodestra Marsilio senza però l'aiutino del voto disgiunto che ha determinato la sconfitta del meloniano Truzzu in Sardegna. Ecco perché in questo caso sarà ancora più decisiva la compattezza della coalizione e non solo la credibilità del candidato. 

 

 

 

"Io credo che l'alleanza tra Pd e M5s sia l'unica strada possibile per riuscire a governare i territori e amministrare. In Abruzzo, andrò in maniera molto convinta a fare campagna elettorale per il candidato Luciano D'Amico", spiega la Todde ai microfoni di Rtl 102.5. Secondo la governatrice "è fondamentale capire che i territori rispecchiano progetti e problematiche specifiche ed è quindi importante lavorare su un progetto politico che possa convincere gli elettori. Non serve una 'fusione a freddo'".

 

 

 

Anche D'Amato, come la Todde, ha chiesto che i due leader nazionali dei partiti non salgano con lui sul palco per il comizio finale. "Li ho avuti felicemente al mio fianco per festeggiare dopo la vittoria - ha sottolineato la grillina, per non enfatizzare -, e per me è stato importante. Ma non volevo trasformare la Sardegna in un contesto nazionale. La Sardegna ha necessità di essere trattata in maniera puntuale per i problemi dei sardi. La nostra isola non è un laboratorio e i sardi non sono cavie". In realtà, secondo molti la scelta è stata dettata dalla volontà di non vedere intaccata la propria immagine dalle polemiche tra Conte e Schlein, e anche dal preferire presentarsi come candidata non legata ad alcun partito in particolare.

 

 

 

Lo stesso vale per D'Amico. "Sono felice - ha detto il candidato al Messaggero -: i sardi hanno fatto una scelta per la regione, auspico che accada lo stesso qui, anche noi abbiamo fatto una campagna incentrata sui nostri temi. Sia noi che la presidente Todde stiamo conducendo una campagna per la regione, senza interferenze nazionali. I leader, che abbiamo sempre accolto a braccia spalancate, vengono qui a sostenere il nostro progetto regionale". 

"Le forze progressiste e riformiste, unite, concentrate sui problemi e sui programmi, con un buon progetto, devono vincere. Anche in prospettiva di un ritorno al governo nazionale che auspico", prosegue l'ex rettore dell'Università di Teramo, per il quale "l'Abruzzo non è il 'fortino' di Fratelli d'Italia, ma la regione della Brigata Maiella (storica formazione partigiana, ndr). Una regione abituata a cambiare classe dirigente, qui mai nessun presidente è stato confermato. Non è neanche il fortino della sinistra, ma un luogo dove i cittadini scelgono sui programmi. E il nostro è il migliore".

 

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