Otto e Mezzo, campo largo? Bersani si deprime a tempo record: "Squillo di tromba e punto interrogativo"
Siamo a Otto e Mezzo, il salottino di Lilli Gruber su La7, la puntata è quella di mercoledì 28 febbraio, dove si continua a parlare del voto in Sardegna, della vittoria del campo largo con Alessandra Todde. Già, Pd e M5s insieme riescono a vincere una contesa elettorale.
Ospite in studio dalla Gruber, ecco Pierluigi Bersani, esponente di spicco del Pd e da sempre un sostenitore del campo largo. E dopo il voto in Sardegna, proprio su questo insiste. "Prima di tutto è stata una vittoria sarda, una risposta dei sardi - premette -. Ma c'è stato anche uno squillo di tromba secondo me. Cosa ci vuole? Allora, io la dico così: man mano che si vede meglio cos'è questa destra e cosa sarà, perché non cambierà, i partiti di centrosinistra e dell'opposizione devono capire che c'è un mondo più grande di loro che chiede un'alternativa sociale, civile e morale", afferma Bersani cavalcando i soliti toni cupi sulla maggioranza, dipinta come una sorta di pericolo per il paese.
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E gli elettori, riprende, "chiedono ai partiti di non farsi compatire, perché i partiti sono gli affluenti, il fiume è l'alternativa. Credo che la Sardegna abbia detto questo. I partiti devono capire che c'è qualcosa fuori che chiede un cambio. Insomma, è il momento. Questo si è capito. Poi c'è un punto interrogativo sullo sviluppo di questo squillo", conclude Bersani. Già, dopo la Sardegna il fantomatico "campo largo" inizierà davvero il suo percorso? Lo stesso Bersani pare scettico: dalle stelle alle stalle, nel giro di una manciata di secondi...
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