Romano Prodi avverte Schlein: "Così Conte può diventare leader della sinistra"
C'è sempre l'ombra di Romano Prodi su quella che Libero oggi in edicola ha già ribattezzato "l'ammucchiatissima". Se le elezioni regionali in Sardegna avranno un riflesso anche a livello nazionale è tutto da vedere, ma un primo segnale a sinistra c'è: il "tutti dentro" con Carlo Calenda intenzionato a salire sul carro dei vincitori guidato dalla neo-governatrice grillina Alessandra Todde, insieme ai 5 Stelle e al Pd. E le parole di Prodi, al riguardo, arrivano puntualissime.
"Il vero problema del centro-sinistra è che tutti puntano a mantenere la propria posizione - ammonisce il due volte premier in un colloquio con La Stampa -. Il messaggio delle elezioni sarde è questo: vincere si può, ma soltanto se qualcuno abbraccia questa missione unitaria".
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Ieri c'era il professore. In Sardegna è stata la Todde. Ma tra Europee e politiche che verranno, Giuseppe Conte ed Elly Schlein riusciranno ad accantonare le rispettive ambizioni di leadership del "campo largo?". Non è detto, spiega Prodi. Conte, per esempio, "fino alle Europee aspetterà nella speranza che nel frattempo diventi lui il leader del partito più votato e dunque il candidato di tutta la coalizione che comprenderà Pd, M5s e gli altri. Queste elezioni in Sardegna dimostrano che va sempre peggio per i terzi poli, perché la gente vuole che il proprio voto pesi".
"Il centro-sinistra più si unisce, più vince, non c'è niente da fare - dice ancora Prodi -. Ha vinto anche scontando una diaspora, che ha avuto meno successo del previsto, ma c'era. La Sardegna è una regione con tante diversità e quindi non se ne può fare un modello nazionale, però la sorpresa c'è".
"Hanno fatto una figuraccia, perché non c'è nulla da festeggiare": Bocchino spegne Todde & Co.
"La presidente del Consiglio - dice ancora Prodi riguardo a Giorgia Meloni - si ritrova a gestire una doppia sconfitta. Perché ha sbagliato il candidato e con quel candidato ha perso. E ora corre un rischio. Nelle coalizioni, un partito di maggioranza riesce a esercitare un'autorità anche eccessiva fino a quando si vince. L'umiliazione che la Lega ha dovuto affrontare si sopporta fino a quando c'è un guadagno politico per tutti. Ma se alla umiliazione aggiungi la sconfitta, allora si complica tutto".
Sulle Europee, Prodi lancia il suo ultimo avvertimento: "Ci si può candidare in tanti collegi, ma questo svilisce la democrazia, se sai che non andrai. La squadra per Bruxelles deve essere operativa e con dei giovani che imparino".