Nicola Fratoianni contro il governo: "Tank? Decisione immorale". Per lui la guerra non esiste
Il mondo è in guerra. O almeno, gran parte di esso. Dall'Ucraina invasa dalla Russia fino al Medio Oriente, col conflitto tra Israele e Hamas, conflitto che rischia di espandersi a macchia d'olio. Poi la Cina e le mire su Taiwan, oltre a una lunga serie di altre guerra di cui si parla molto meno.
Insomma, scenari inimmaginabili soltanto fino a un paio di anni fa. Tanto che l'Europa, così come il resto del mondo, si muove e aumenta i fondi destinati alla Difesa e alla spesa militare. Scelta logica, ineludibile, per quanto possa essere inquietante. E così ha fatto l'Italia: in commissione Difesa alla Camera dei Deputati è stato approvato un cosapicuo acquisto di materiale bellico.
Ma c'è chi eccepisce: Nicola Fratoianni, per esempio, il leader di Sinistra Italiana che soltanto poche ore fa lanciava la sua ultima provocazione. Ovvero: se Vladimir Putin è come Adolf Hitler entriamo in guerra subito. Questa è la cifra stilistica, insomma.
Ebbene, ora Fratoianni rilancia. Commentando il sì all'acquisto di materiale bellico, su X, passa all'attacco: "Ma come si può esprimere soddisfazione, come stanno facendo dalle parti della maggioranza, per la decisione di acquistare 132 nuovi carri armati e 140 piattaforme corazzate con un costo per gli italiani di 8 miliardi di euro in 14 anni?", premette.
Poi sposta il focus: "Una decisione immorale in un Paese in cui il governo decide la proroga di due anni per la sostituzione di oltre 3mila apparecchi di diagnosi sanitaria, dove non si trovano le risorse per sostituire i mammografi che per il 70 % hanno più di 10 anni o per sostituire gli apparecchi radiografici tradizionali che per l'81% sono ormai obsoleti e dove le risonanze magnetiche per il 74% hanno superato il limite di età ragionevole per essere al passo con i tempi", conclude Fratoianni. Già, per lui la guerra non esiste.