De Luca, l'ultima sparata: "State attenti, democrazia a rischio"
Non bastava il turpiloquio, e neppure la manifestazione a Roma, Vincenzo De Luca rincara la dose contro Giorgia Meloni e il suo governo. L'occasione? Un incontro con gli studenti del liceo De Sanctis di Salerno. Qui il governatore della Regione Campania aizza gli alunni: "Quando ti tolgono il pane devi scendere in piazza e devi combattere". Questa, a detta dell'esponente dem, la ragione che lo ha spinto a scendere in piazza venerdì 16 febbraio. "Quando vai a Roma e trovi i portoni delle istruzioni sbarrati davanti a 500 sindaci - ha poi proseguito - siamo di fronte a una vergogna per la democrazia italiana. Quei 500 sindaci, più migliaia di persone, erano lì a combattere perché dopo un anno e mezzo di muri di gomma e di indecisioni hanno visto messo in discussione il lavoro delle proprie comunità".
Poi l'appello ai giovani: "Siete la speranza di questo Paese, e a maggior ragione del Sud". L'invito è quello di esercitare "la ragione critica. Solo così riusciremo a difendere la nostra democrazia e a fare in modo che il Sud non sia tradito dal contro risorgimento che è in atto nel nostro Paese". A questo punto l'affondo in cui il governatore parla di democrazia in pericolo in Italia: "Oggi stiamo entrando in un clima generale di tale conformismo, indifferenza, che davvero è a rischio la democrazia nel nostro Paese. State attenti. Non è necessariamente la dittatura la cancellazione della democrazia, la democrazia può anche morire per sfinimento e indifferenza dei cittadini".
Infine non manca la confessione personale: "Se dovessi raccontarvi quello che ho subìto in tutta la mia vita e quello che hanno subito i miei figli per colpa mia, ovviamente, perché per attaccare il padre attaccavano i figli, voi forse non ci credereste. Siamo in un Paese nel quale la libertà costa. Tuttavia, senza donne e uomini liberi, una democrazia non vive". E sullo "str***" detto a Meloni? Non una parola.