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Matteo Salvini querela Calenda: "Navalny? Non sa di che parla"

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"Non sa di cosa parla, quereliamo". Finisce in tribunale lo scontro tra Carlo Calenda e Matteo Salvini, con la Lega che annuncia azioni legali contro il leader di Azione che sui social ha picchiato duro sul caso della morte dell'attivista russo Alexey Navalny, il più fiero avversario del regime di Vladimir Putin deceduto in carcere per "trombosi" (questa la versione ufficiale delle autorità russe) dopo essere osteggiato e perseguitato dal Cremlino per anni. 

"Matteo Salvini non ha ritenuto di dire una parola sull'assassinio di Navalny. Il legame con Putin e il suo partito rimane forte. E questo sarà uno dei grandi problemi dopo le elezioni europee che inciderà sulla tenuta del governo", ha scritto Calenda sui social. Durissima, ovviamente, la reazione del Carroccio: "Carlo Calenda mente o non sa di cosa parla: il comunicato con il cordoglio di Matteo Salvini e della Lega per la morte di Navalny è di ieri pomeriggio e si parla di scomparsa 'sconcertante' su cui fare 'piena luce'. Questa volta, oltre alla smentita, Calenda riceverà anche una querela", annuncia una nota della Lega.

Sempre sul tema Navalny-Putin, Calenda ha picchiato duro anche sul centrosinistra, puntando il dito sulle contraddizioni tra Pd e Movimento 5 Stelle: "Stesso problema rappresenta Conte per il così detto 'Campo largo'. La politica estera sta mandando in frantumi il bipolarismo".

Qualche ora dopo, intervistato da Radio 24, l'ex fondatore del Terzo Polo (progetto centrista naufragato nel giro di pochi mesi) è tornato ad attaccare Salvini su un altro tema. "Il Ponte sullo Stretto di Messina non si farà mai, è uno spot elettorale che paghiamo qualche miliardo di euro a Salvini", le sue parole sul leader leghista, vicepremier e ministro delle Infrastrutture e Trasporti.


 

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