Giuseppe Conte imita De Luca: insulti sul governo, cosa c'è dietro
Che l'accordo tra la premier Giorgia Meloni e la segretaria del Pd Elly Schlein sul cessate a fuoco a Gaza sia qualcosa in più della mera approvazione della mozione dem lo ha capito benissimo Giuseppe Conte. Il leader dei Cinque Stelle, infatti, teme che tra gli obiettivi della segretaria Pd e della premier ci possa essere anche quello di mettere in ombra eventuali competitor e allora spara a pallettoni contro entrambe. Del resto Meloni in qualche misura con la telefonata e il via libera alla mozione Pd ha legittimato Elly Schlein come interlocutrice e avversaria diretta, così come alla segretaria dem convengono le “attenzioni” della premier anche in chiave comunicativa: come se Schlein "brillasse" grazie alla luce riflessa della premier, come non ha mancato di far notare su Formiche.net lo spin doctor di Arcadia, Domenico Giordano che ha inquadrato il duello tra le due leader sotto un profilo strategico ed elettorale in vista delle consultazioni di primavera.
E in questa chiave vanno lette le dichiarazioni di oggi di Giuseppe Conte da Sassari per la campagna elettorale della candidata del Movimento Cinque Stelle Alessandra Todde. "L'amichettismo della Meloni è qualcosa di sconvolgente, diventa addirittura familismo", ha detto il leader pentastellato che poi si è lanciato in una disamina delle politiche del governo per avvertire gli elettori: "Non dovete credere alla sirene del centrodestra. Sono bravissimi ad assumere impegni elettorali che non riescono a mantenere, per poi continuare con faccia tosta a chiedere il vostro consenso perchè non hanno vergogna. La loro incapacità è sotto gli occhi di tutti". "È un governo che continua sempre a incolpare gli altri", continua Conte, "ma sono sedici, diciassette mesi che stanno governando", ha continuato il leader pentastellato facendo notare che "siamo ritornati a una crescita dello zero virgola, tutta la prospettiva di crescita che abbiamo creato, distrutta". "La Commissione Ue, a dispetto delle favole di Giorgia - che ormai non fa più neanche gli appunti perché le favole sono insostenibili", puntualizza Conte, "dice che nel 2025 saremo il fanalino di coda nella crescita europea". "Non credete alle favole. Noi abbiamo dato una Ferrari a questo governo; non la sanno usare o meglio la sanno usare solo per i loro amici".