Medio Oriente, telefonata Schlein-Meloni: approvata la mozione della maggioranza
Tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein c'è stato un contatto telefonico. Stando a quanto fatto circolare da fonti del Nazareno, la segretaria del Pd e la presidente del Consiglio hanno avuto in mattinata un colloquio telefonico. Al centro della telefonata, secondo quanto si apprende, la questione del conflitto in Medio Oriente. Schlein, nei giorni scorsi, aveva già anticipato che avrebbe chiamato la premier per sollecitarla a mettere in campo un'iniziativa per la pace. E così sarebbe stato.
Per la dem, infatti, "la situazione è più che drammatica: bisogna fermare Netanyahu e l'attacco a Rafah per evitare un'ulteriore ecatombe oltre alla strage di civili che è già in corso da troppe settimane a Gaza. Serve un cessate il fuoco immediato, lo chiediamo da mesi. Chiamerò Giorgia Meloni perché è necessario che il governo si attivi", andava dicendo. E ancora: "Non abbiamo visto fin qui un'iniziativa diplomatica e politica all'altezza della tradizione italiana e occorre che l'Italia invece faccia la sua parte per porre fine a questo massacro di civili e per riprendere un dialogo sulla soluzione politica dei due popoli due Stati".
Una telefonata, quella tra le due, che precede le trattative, in particolare, sulle mozioni sul Medio Oriente che verranno votate nell'Aula della Camera. Non a caso è stata approvata dalla Camera la mozione presentata dalla maggioranza sulla crisi in Medio Oriente. Via libera anche ad alcune parti del documento presentato dal Pd, in particolare al punto che chiede al governo di "sostenere ogni iniziativa volta a perseguire la liberazione incondizionata degli ostaggi israeliani e a chiedere un immediato cessate il fuoco umanitario a Gaza". Bocciata invece la premessa del testo. Ok anche alla mozione presentata da Azione e a gran parte di quella depositata da Italia Viva. Stop al documento del Movimento 5 stelle, con il via libera però alla parte che chiede l’apertura di corridoi umanitari, il sostegno a iniziative internazionali per la liberazione degli ostaggi e di informare il Parlamento sull’autorizzazione all’esportazione di armi e sulle missioni del mar Rosso. Bocciata infine la mozione di Alleanza Verdi e Sinistra, tranne l’impegno per la convocazione di una Conferenza di pace.