Vincenzo De Luca, il piano dietro agli insulti a FdI: a cosa ambisce (nel Pd)
“Imbecilli, farabutti, disturbati mentali”. Cosa si nasconde dietro i pesanti attacchi del governatore della Campania Vincenzo De Luca lo spiega Stefano Folli su Repubblica. L'editorialista verga infatti un pezzo nel quale emerge come il Pd si stia spartendo il Paese con una doppia “leadership”. Elly Schlein al centro e al nord, almeno fino alle elezioni nelle città e per l’Unione europea. De Luca, con la sua dialettica urticante ma anche con la sua carica umana, al sud, dove sta riuscendo a ottenere una inedita compattezza del Pd sulle sue posizioni.
Folli fa notare che il turpiloquio, gli attacchi aspri del governatore avviene a pochi giorni dalla manifestazione del Pd a Roma, venerdì 16, contro l’Autonomia differenziata e per il Mezzogiorno: il presidente campano vuole ricordare a tutti, compresi i suoi compagni di partito, che il protagonista è lui. E infatti tutto il partito si è allineato: con un minimo distinguo sui toni, ma nella sostanza il partito lo ha riconosciuto come il “numero uno” da Napoli in giù. E nel risiko delle candidature il governatore vuole dire la sua.
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Anche perché, sostiene Folli, l'ambizione di De Luca per la fase destinata ad aprirsi all’indomani del voto è quella di contare molto di più a livello nazionale. Lui e il figlio a cui intende spianare la strada. "Uomo politico e di potere come non ce ne sono molti oggi nel Pd, il presidente campano non se ne starà in un angolo, nonostante l’età non proprio verde", puntualizza Folli ammonendo gli avversari: "Sarebbe un errore grave farne una figura dialettale, folkloristica. De Luca è in grado di stare sulla scena e lo dimostra. Si dovranno fare i conti con lui".
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