Javier Milei scatenato a Quarta Repubblica: "Peggio di un problema mentale, comunisti vigliacchi"
Un'ospitata eccezionale quella che andrà in onda lunedì 12 febbraio a Quarta Repubblica. Nicola Porro accoglie infatti Javier Milei. Il neo presidente dell'Argentina non si è risparmiato. A suo dire il comunismo è una "malattia dell'anima". Incalzato dal conduttore di Rete 4, Milei ha attaccato: "Ci sono molti comunisti vigliacchi", ha esordito spiegando di aver pensato, in origine, che il comunismo fosse un "problema mentale perché il socialismo puro è stato sconfitto dalla teoria economica. Ho pensato prima che fosse un problema di indole, di carattere mentale. Ma, poi, mi sono reso conto che era qualcosa di molto peggio, che era una malattia dell'anima".
Da qui la pesante stoccata: "Quando il socialismo è stato applicato bene, hanno assassinato più di sei milioni di esseri umani". Ecco allora la strategia messa in campo in questi 50 giorni di governo, con "riforme strutturali": "Di queste riforme - ha raccontato a Porro -, 350 sono state considerate urgenti e 650 sono state inserite in una legge, cioè la legge della libertà degli argentini di base. E questo è interessante, perché l'asse centrale di tutto ciò è che si riferisce a restituire il potere e la libertà agli argentini". Poi il secondo punto, "un altro punto: andare avanti verso strutture di mercato più competitive".
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Descrivendosi "filosoficamente anarcocapitalista", Milei non ha nascosto "un profondo disprezzo per lo Stato. Io ritengo che lo Stato sia il nemico, penso che lo Stato sia un'associazione criminale". Il motivo per il presidente argentino è chiaro: "Si tratta di un insieme di politici che si mettono d'accordo e decidono di utilizzare il monopolio per rubare le risorse del settore privato, ma di fatto come diceva Oppenheimer, il metodo da usare nel mercato è l'investimento, il commercio e il metodo dello Stato è invece appunto il rubare e quindi lo Stato non è soltanto l'associazione criminale più grande del mondo ma è anche il ladrone più grande del mondo". Perché, secondo il presidente, "ogni volta che vai a comprare qualcosa in un luogo, ti sta derubando tramite le tasse; quindi, lo Stato ti ruba tutti i giorni". E ancora: "Lo Stato ha il potere di arrestare le persone, i politici non si vedono impattati, non vedono i poteri in gioco. Così mi sono reso conto che l'unico modo che c'era di entrare nel sistema è dinamitare il sistema".
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