Vincenzo De Luca insulta il governo: "Disturbati mentali". FdI, la reazione
Vincenzo De Luca ormai ha perso ogni freno. Il governatore della Campania passa le sue giornate a insultare il governo e i suoi ministri. Ecco l'ultimo show: "Il blocco dei fondi di coesione è un atto di delinquenza politica". E ancora: "Abbiamo promosso insieme con l’Anci una manifestazione a Roma venerdì 16 mattina - dice De Luca - per chiedere un incontro con il cosiddetto ministro della Coesione e la presidente del Consiglio. Noi siamo di fronte a un atto di delinquenza politica da parte di un ministro e da parte di questo Governo, che sta bloccando da un anno e mezzo i fondi sviluppo e coesione". Poi arriva l'affondo: "Contemporaneamente bloccano risorse delle regioni e dei territori e poi propongono l’autonomia differenziata nel momento in cui centralizzano tutto. Questo è un governo di disturbati mentali, è del tutto evidente che vanno ricoverati".
Ma non finisce qui, De Luca "spiega" anche i suoi insulti: "Delinquenza politica perché come sappiamo sono fondi ordinari, la gran parte dei quali sono destinati alle amministrazioni comunali e ai territori. Siamo in guerra nei confronti di questo Governo, più di questo posso fare l’appello alla resistenza, alla lotta armata. Sollecito le organizzazioni sociali e sindacali a mobilitarsi, intanto per la manifestazione del 16, che è venerdì mattina a Roma, per far sentire la voce dei territori".
E dopo questo fiume d'odio arriva la reazione di Fdi con il capogruppo Tommaso Foti: "Ancora una volta il Pd usa espressioni che nulla hanno a che fare con la dialettica e la critica politica. Le parole del presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, che parla di un governo ’di disturbati mentali sono gravi, diffamanti, arrivando a tacciare il governo di 'delinquenza politica'. Quelle di De Luca sono affermazioni censurabili sotto più profili e volgarmente dirette verso il Governo e un suo ministro in particolare. Chiediamo subito la condanna unanime da parte di tutta la classe politica. Chissà se anche oggi la Schlein, sempre pronta ad indignarsi a corrente alterna e dalla quale ancora aspettiamo parole di condanna contro i facinorosi di Vicenza, non vedrà, non sentirà e non parlerà di fronte a queste ennesime farneticazioni da parte di un suo collega di partito".