Ilaria Salis, Nordio: "Perché non dobbiamo irritare l'Ungheria"
"Finché dura il processo, la giurisdizione ungherese è sovrana. Né il governo ungherese né tantomeno quello italiano possono intervenire": il ministro della Giustizia Carlo Nordio lo ha detto in un'intervista a La Stampa in merito al caso di Ilaria Salis, la 39enne italiana detenuta da un anno a Budapest con l'accusa di aver partecipato al pestaggio di due estremisti di destra ungheresi durante una manifestazione. A colpire, nei giorni scorsi, le foto che ritraggono la donna in un'aula di tribunale ungherese con mani e piedi incatenati. Foto che hanno suscitato nel Guardasigilli "profondo dolore e sorpresa".
"La normativa europea, e quella italiana, sono chiarissime - ha spiegato Nordio -. L’imputato appare libero davanti al giudice, salvo che quest’ultimo non disponga misure coercitive, come appunto le manette o le tristissime gabbie, per sventare pericoli di fuga o di violenze. Nel caso di Ilaria Salis non mi pare proprio che esistessero questi pericoli. Certo, in Italia non vediamo detenuti con i lucchetti anche alle caviglie".
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In ogni caso, poi, il ministro ha spiegato che "il ministero della Giustizia, nel caso di cittadini italiani arrestati all’estero, non è titolare di alcun potere di intervento perché l’assistenza è affidata alla Farnesina. Il ministero della Giustizia interviene soltanto nel caso in cui vengano attivati, dagli interessati o dai loro avvocati, strumenti di cooperazione giudiziaria che prevedono atti delle Autorità centrali. Si può tuttavia operare sul fronte del trattamento penitenziario, affinché si rispettino le norme europee". Secondo lui, in questo momento è necessario "agire con prudenza, senza sollevare polemiche che potrebbero irritare la controparte, e sortire l’effetto contrario. È quello che sta facendo il collega Tajani, con cui il confronto è costante, e il nostro governo".