Vittorio Sgarbi: "Ho pensato alle dimissioni per 2 ore, poi colpo di teatro"
Le dimissioni di Vittorio Sgarbi sono state di certo una sorpresa in questa giornata politica. Al convegno de "La Ripartenza" di Nicola Porro, il critico d'arte ha annunciato il suo passo indietro lasciando la carica di Sottosegretario alla Cultura: "Mi dimetto con effetto immediato da sottosegretario del governo e lo comunicherò nelle prossime ore a Meloni".
E proprio a confermare una scelta così improvvisa e inaspettata sono state le parole dello stesso Sgarbi che ha precisato: "È un colpo di teatro, sono due ore che medito se farlo o se non farlo. La legge consente che io, attraverso il Tar, indichi quelle cose che ho detto, che non può essere in conflitto di interessi chi non ha un lavoro, chi non fa l’attore, chi non fa il professore, chi è in pensione come professore e come sovrintendente. Io ho fatto occasionalmente, le occasioni possono anche essere quotidiane, conferenze come questa. Questa conferenza, secondo quello che l’Antitrust mi ha inviato, sarebbe incompatibile, illecita, fuorilegge. Quindi, per evitare che tutti voi siate complici di un reato, io parlo da questo momento libero del mio mandato di sottosegretario. Avete comunque un ministro, altri sottosegretari e io riparto e da ora in avanti potrò andare in tv e fare conferenze".
"Due lettere anonime": le dimissioni di Sgarbi, cosa c'è dietro a questa scelta
Infine ha aggiunto: "L’Antitrust ha mandato una molto complessa e confusa lettera, dicendo che aveva accolto due lettere anonime che ha inviato all’Antitrust il ministro della Cultura, in cui c’era scritto che io non posso fare una conferenza da Porro e non posso parlare di Michelangelo a teatro. Adesso sono solo Vittorio Sgarbi, non sono più sottosegretario".
Video su questo argomentoEcco il momento in cui Vittorio Sgarbi annuncia le sue dimissioni | Video