FdI, il brogliaccio interno scatena Repubblica: ecco il bavaglio immaginario
Per Repubblica, adesso, anche il “mattinale” ad uso interno di Fratelli d’Italia – come quello che tutti i partiti di una certa consistenza hanno o dovrebbero avere – diventa strumento per “Lagna Continua” e per attaccare Giorgia Meloni. Rea, la premier, di aver denunciato pubblicamente la doppia morale del quotidiano di Largo Fochetti sul nodo di chi in passato ha “svenduto” la produzione italiana: ogni riferimento a Stellantis (di cui il primo azionista è proprio l’editore di Repubblica) è totalmente voluto. Lo dimostrano le numerose pagine dedicate ieri alla «Velina nera» dal giornale diretto da Maurizio Molinari. Un titolo più che allarmistico che si riferisce a “Ore11”: la rassegna quotidiana commentata e prodotta dall’ufficio stampa di Fratelli d’Italia. Quattro pagine dense, con spunti di riflessione sugli argomenti caldi del giorno. L’Abc della comunicazione politica interna a un movimento. Bene, anzi male: perché per le firme del gruppo Gedi, i concetti espressi nella rassegna meloniana rappresentano «toni difficilmente rintracciabili in altre democrazie occidentali».
Addirittura. Leggiamoli a questo punto. Uno dei passaggi incriminati riguarda il sedicente scoop di Repubblica sul piano privatizzazioni del governo: «Peccato – si legge nel mattinale – che la clamorosa notizia sia scritta nero su bianco nella Nadef, approvata in Cdm, votata in Parlamento e pubblicata su tutti i canali ufficiali». E continua: «Questo ennesimo scivolone dimostra come spesso La Repubblica, invece di informarsi e dare notizie, preferisca dedicare il proprio tempo e le proprie energie a cercare di attaccare il Governo e FdI». Tutto qui. Eppure ciò viene drammatizzato – nel pezzo del cronista di Repubblica – come «una battaglia» contro il suo giornale.
Repubblica si inventa il bavaglio che non c'è
VIOLENZA E LIVORE
Il grosso viene dopo, con altre due articolesse a tema. Si parte con il ritratto-accusa a Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario a Palazzo Chigi nonché braccio destro della premier: «È sua la regia dall’attacco della presidente Meloni, e dei suoi fedelissimi sempre teleguidati (loro sì), alla stampa non amica», assicura l’autore. E sempre secondo i segugi di Repubblica Fazzolari farebbe il bello e il cattivo tempo anche con i cosiddetti giornali quelli che hanno degli editori schierati a destra, dalla famiglia Berlusconi agli Angelucci, sono invece delle “mute di cani” che abbaiano a comando del padrone. Questo si che è un attacco scomposto a giornalisti ed alla stampa libera».
STRUMENTO DI PARTITO
Contattato dal nostro giornale il responsabile comunicazione di Fratelli d’Italia, Andrea Moi, interviene così: «Vergognoso il livore di Giannini verso i giornalisti che scrivono per quotidiani che non hanno un editore a lui gradito: li chiama “muta di cani”. Qui si che dovrebbe intervenire l’Ordine dei giornalisti». E sul polverone sollevato dal quotidiano del gruppo Gedi è tranchant: «Sa qual è il vero scandalo? Che un mattinale di formazione, così come i dossier del nostro ufficio studi, non li abbiano anche gli altri. IlPd è il partito che raccoglie più soldi con il 2xmille. Ha un gruppo di oltre cento parlamentari. Perché non hanno un loro brogliaccio? E Repubblica, invece di attaccarci, dovrebbe dire: com’è che una cosa del genere la fa così solo Fratelli d’Italia?».
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