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Houthi, Guido Crosetto: "Perché risparmiano navi di Russia e Cina"

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Se nel Mar Rosso "ci chiederanno di prendere il comando della missione europea lo prenderemo, ne abbiamo le capacità, se lo vogliono i francesi va benissimo, il problema è avere presto una missione efficace per tutelare la sicurezza delle navi commerciali e le nostre economie, oltre al diritto internazionale".

In una intervista al Corriere della Sera, il ministro della Difesa Guido Crosetto affronta il tema caldissimo della guerra, dal Medio Oriente all'Ucraina, mettendo in guardia dalle manovre di Russia e Cina. La Lega ha proposto di frenare sugli aiuti a Kiev, poi ha fatto marcia indietro: "Non vedo spaccature nella maggioranza, sono polemiche inventate - chiarisce Crosetto -. La mozione Romeo è stata riformulata e approvata dall'intera maggioranza. Se poi mi chiedete se si è stufi della guerra rispondo che sono stufi tutti, gli ucraini, i russi, i francesi, i tedeschi, gli italiani, ma fino a quando non si stufa Putin purtroppo per tutti noi continuerà e rischia di peggiorare. Ha stufato chi l'ha iniziata".

 

 

 

L'Ue sulla Striscia di Gaza si muove in "ordine sparso". L'Europa "al momento è fatta così, è un dato di fatto - analizza Crosetto -: esistono 27 politiche estere diverse, ogni Paese ha una sua agenda non solo a Gaza, ma anche in Libano, in Niger, nel Nord Africa, in Kosovo. Per questo non abbiamo un ruolo rilevante nel mondo". Il Regno Unito ha appena stanziato tre miliardi per Kiev, la Germania arriverà a otto miliardi nel 2024. Tuttavia, non si può applicare all'Ucraina o al Mar Rosso una mentalità ragionieristica: "Lo dico dal giorno in cui mi sono insediato, ma non tutti lo capiscono, a cominciare dalla Ue. Ora dovremo mandare una nave e dei missili in Mar Rosso e non sarà facilissimo finanziare nuove spese. In Italia abbiamo ereditato un assetto delle forze armate frutto dell'illusione di non doversi più difendere da alcun attacco". "Tutto - ha sottolineato il ministro - deve essere trasformato, comprese le regole, anche quelle sui poteri del mio ministero, per dotarci di una capacità efficace di difendere realmente il nostro Paese". 

 

 

 

La questione tocca anche la leva obbligatoria: "Molti fingono di non voler capire che senza la difesa non c'è né libera istruzione, né libero commercio, né democrazia. Noi non abbiamo un problema di numero, ma per esempio costruire una riserva nazionale delle forze armate, come in Svizzera e in Israele, è un mio obiettivo, anche se da attivare, ovviamente, in casi gravissimi". "Proporremo una legge su questo nelle prossime settimane, è una delle riforme necessarie all'Italia. Il mondo sta cambiando, si combattono sia guerre evidenti sia guerre ibride. Solo nel Mar Rosso ci sono più guerre, Cina e Russia stanno già combattendo una loro guerra ibrida: le loro navi commerciali, risparmiate dagli Houthi, hanno un vantaggio competitivo che rischia di far saltare la concorrenza. Ma questo è difficile spiegarlo".

 

 

 

"Io oggi non posso assumere un gruppo di hacker nel ministero - spiega ancora Crosetto al Corriere della Sera - e, se lo faccio, non posso comunque pagarli quanto li paga un'azienda privata. Per fare un esempio facile da capire. Questo divario va colmato. Stiamo vivendo una rivoluzione che deve diventare anche legislativa". Il ministro degli Esteri Antonio Tajani in Libano ha detto che il nostro contingente militare Unifil potrebbe essere potenziato: "Chiaramente siamo pronti, ma ogni aumento va finanziato e autorizzato. E' un dossier complesso, giocato su alcuni chilometri di striscia blu che separano le due parti. Vedremo, ma, come sa Antonio, oggi è prematuro. Se dovessimo andare incontro ai desideri degli israeliani dovremmo cambiare le regole di ingaggio".

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