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Giuseppe Conte, dossier FdI: "Tutti gli indagati M5s"

Roberto Tortora
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Dopo gli attacchi di Giuseppe Conte al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni (“Leone in campagna elettorale e agnellino ai vertici internazionali, fa la vittima e intanto sui casi politico-giudiziari che lambiscono il governo fa esplodere la questione morale”), Fratelli d’Italia si prepara a rispondere con un dossier contro il leader del Movimento 5 Stelle, già inviato a deputati e senatori per segnalare “tutti gli indagati del M5S su cui Conte non ha detto nulla”.

Si legge nel documento: “Nella sua carriera politica, il leader pentastellato non ha usato lo stesso pugno duro quando si è trovato di fronte ad indagati del suo partito o quando si è trovato lui stesso sotto inchiesta. La questione morale – sostiene FdI – Conte avrebbe dovuto farla valere innanzitutto per sé stesso”. Si fa riferimento, ovviamente, all’avviso di garanzia ricevuto dal leader grillino per la gestione dell’emergenza Covid-19 e l’indagine per omicidio colposo ed epidemia colposa per la gestione delle prime fasi della pandemia. Caso che, va detto, si è concluso con un’archiviazione per l’ex-premier.

 

 

 

Il dossier di Fratelli d’Italia è ricco, nelle sei pagine di scrittura – come fa sapere l’agenzia Adnkronos - vengono citati anche Beppe Grillo e l’ex-ad di Invitalia, Domenico Arcuri, il deputato Riccardo Tucci (rinviato a giudizio per frode, con tanto di sequestro preventivo di beni per oltre 800mila euro. Nonostante ciò, Conte scelse di candidarlo comunque per il suo secondo mandato), l’avvocato Luca Di Donna e il padre di Olivia, la compagna di Conte, Cesare Paladino.

 

 

 

A essere presa di mira, poi, anche l’ex-sindaca di Torino grillina, Chiara Appendino, “imputata di omicidio, lesioni e disastro colposi per i fatti di Piazza San Carlo a Torino”, in occasione dell’ultima finale di Champions League della Juventus, partita trasmessa su un maxi-schermo nella piazza del capoluogo piemontese. Per questa vicenda, la Appendino è stata condannata il 27 gennaio 2021 in primo grado ad un anno e sei mesi, sentenza confermata a giugno 2023 in appello. Giudizio per il quale è già stato annunciato il ricorso in Cassazione.

 

 

 

Ovviamente, non può mancare nella lista nera anche l’ex-sindaco di Roma, Virginia Raggi e, con lei, Beppe Grillo “indagato nel 2022 per traffico di influenze illecite sugli allora ministri pentastellati Danilo Toninelli (Trasporti) e Stefano Patuanelli (Sviluppo economico) in favore della Moby Lines”.

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