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Capezzone, la rassegna scorrettissima: "La sinistra, il fez e la camicia nera"

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"Le notizie sono quelle che sono, i temi sono essenzialmente quattro. Innanzitutto, quando le nomine le fa il centrosinistra è la democrazia. Quando le fa il centrodestra, la democrazia è in pericolo". 

Nella sua "Occhio al caffè - rassegna politicamente scorrettissima" di Libero di oggi, il direttore editoriale Daniele Capezzone parte dal caso De Fusco: "E' quello che è successo al Teatro di Roma, e anche se il nuovo direttore non ha il fez e la camicia nera è partito l'attacco di Stampa e Repubblica che parlano di assalto della destra". "Poteva poi mancare l'appello degli attori con Elio Germano, Lino Guanciale, Vinicio Marchioni...? No, che non poteva mancare". Solito copione: la sinistra mobilita le sue figurine. 

L'assalto vero e concreto, sottolinea ancora Capezzone, è quello dei centri sociali contro lo stand di Israele a Vicenza di sabato pomeriggio. "Un episodio che accadeva il giorno dopo le parole sconsideratissime di Elly Schlein sull'argomento, con grande imbarazzo della sinistra politica e mediatica". 

Nel centrodestra c'è ancora qualche fibrillazioni sulle Regionali in Basilicata. Il governatore uscente Bardi di Forza Italia dovrebbe restare al suo posto, ma c'è chi pensa alle ambizioni di Fratelli d'Italia e della Lega, orfana di Solinas in Sardegna. "E poi preparatevi - annuncia ancora Capezzone -: vi dico solo Lenin e Trump".

 

 

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