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Elsa Fornero invoca la patrimoniale: "Molte buone ragioni per considerarla"

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La priorità di Elsa Fornero? Punire, tartassare gli italiani. Già, l'ex ministro passato alla storia per le lacrime, gli esodati e una riforma del sistema pensionistico che ha sconvolto la vita di milioni di italiani, ora invoca la patrimoniale. Già, la più odiata delle ipotetiche tasse.

Lo fa dalle colonne della Stampa, dove scrive quanto segue: "Ci possono essere molte buone ragioni per le quali il nostro Paese potrebbe considerare un'imposta patrimoniale (in realtà sul patrimonio immobiliare, visto che quello finanziario già ne è gravato), e infatti molti Paesi europei ce l'hanno".

Va dritta al punto l'ex ministro del Lavoro, che a strettissimo giro aggiunge: "Le ragioni alla base, spesso abbinate, sono principalmente due: serie difficoltà nella finanza pubblica e gravi iniquità sociali". E ancora, Elsa Fornero sottolinea: "Un debito pubblico elevato deriva da anni in cui i governi in carica, anziché tassare i cittadini per i benefici loro forniti, rinviano al futuro, e perciò alle generazioni giovani e a quelle che seguiranno, parte delle imposte che servono a finanziare la spesa pubblica corrente". 

"L'assenza di crescita e una impressionante serie di shock negli ultimi decenni non hanno impedito che, mentre la povertà si estendeva, una parte molto minoritaria del paese aumentasse la propria quota di ricchezza", chiosa. In definitiva, per Elsa Fornero, "si potrebbe stabilire un imponibile minimo piuttosto elevato o limitare l'imposta al momento della trasmissione ereditaria, così come la si potrebbe usare per alleggerire l'imposizione sul reddito da lavoro o evitare un aumento netto della pressione fiscale", conclude. 

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