Conte contro la Meloni: "Accovacciata come un agnellino"
"Giorgia Meloni sa che in un confronto con me non avrebbe vita facile per le fesserie che racconta". Lo dice il presidente del M5s Giuseppe Conte in una intervista a La Stampa parlando del prossimo confronto fra la premier e la segretaria del Pd, Elly Schlein. "Metto in conto che Elly Schlein si difenda benissimo. Ma il punto è che se Meloni batte Schlein in un confronto tv non vuol dire che sia più forte. Non possiamo ridurre a questo la nostra politica", mette le mani avanti l'ex presidente del Consiglio.
L'affondo di Conte riguarda tutto il governo. "Il problema si pone per ministri e sottosegretari, da Delmastro a Sgarbi, da Santanchè a Lollobrigida: si sono resi responsabili di comportamenti che impongono un intervento deciso alla presidente del Consiglio per rispettare il principio di disciplina e onore prescritto a chi ricopre un ruolo istituzionale". Il capo dei 5 Stelle parla di "questione morale" a partire dal caso Pozzolo. "Mi sembra evidente che in Meloni e nei suoi sodali - aggiunge - prevalga una logica corporativa di difesa reciproca, che va a discapito del decoro e del prestigio delle istituzioni".
Capitolo economico: il nuovo Patto di stabilità "è la questione cruciale. Un patto che Francia e Germania ci hanno rifilato senza che Meloni abbia avuto il coraggio di combattere una battaglia vera. Ma di cosa è soddisfatta? Se consideriamo solo il finanziamento del taglio del cuneo fiscale e dell'Irpef arriviamo a una manovra correttiva per il solo 2024 che si aggira intorno a 30 miliardi". "Una volta arrivata a Chigi" Meloni "si è rivelata supina nei confronti di Bruxelles e succube nei confronti di Washington. Questo euro-atlantismo acritico fa impallidire il confronto con i nostri peggiori governi tecnici". "Ho fatto un centinaio di vertici europei e internazionali - rivendica ancora Conte -, dimostrando che ci si può sedere ai tavoli stando dritti e non accovacciandosi come fa Meloni come un agnellino".