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Marcello Degni non si scusa e insiste: "Resistere, resistere"

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Pietro De Leo
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Economista, grande esperto di finanza pubblica e procedure di bilancio, consigliere e funzionario per le massime istituzioni della macchina statale (Senato, Presidenza della Repubblica, ministero del Tesoro), professore nelle principali università italiane. Questo è il primo Marcello Degni, classe 1956, romano, sposato con Alessandra Poggiani, già direttore dell’Agenzia Digitale. Un curriculum da far venire i brividi per quanto è ricco. Il suo cursus honorum si svolge tra accademia e palazzi e segna una crescita costante. Poi c’è il Marcello Degni in versione social, quello che, liberamente, esprime le proprie opinioni. Militante, radicale, sferzante, orgogliosamente di parte. È quello che il 12 dicembre 2023, su X, scrive: «Il 12 dicembre dal 1970 in avanti per tanti anni sono sceso in piazza contro la strage di stato. Valpreda libero. E quando passo in via Fatebenefratelli a Milano penso sempre a Pinelli volato dalla finestra.

Questore e commissario (quelli della canzone) per me restano responsabili». Il commissario è Luigi Calabresi, ucciso il 17 maggio 1972 dopo una violenta campagna di stampa che lo aveva messo all’indice (ingiustamente) come assassino di Pinelli. Il 15 dicembre Degni twitta: «Onore al compagno Pinelli». Ed è lo stesso che, il 7 dicembre, si congratula con Corrado Formigli per aver smascherato i «fascisti eversori». Il giorno prima, invece, applaudiva gli studenti che stavano occupando le scuole. «Ottimo», è il suo commento. Sempre dai social, si evince lo stretto rapporto con Mario Ricciardi, professore di Filosofia del diritto alla Statale di Milano, anche lui con orientamenti nettamente di sinistra, e direttore del Mulino appena silurato. Tra loro è un continuo scambio di tweet e retweet. Ed è quello che, nel post incriminato, viene taggato insieme a Elly Schlein. Ma gli scambi tra i rimpalli tra i due sono continui. Se però torniamo al curriculum di Degni, consigliere della Corte dei Conti salito agli onori delle cronache di inizio anno per un post in cui si rammaricava per il fatto che l’opposizione non avesse fatto «schiumare di rabbia» l’attuale maggioranza, non si può che annotare una luminosa carriera. Trascorsa tra le università e le istituzioni. Dopo la laurea in Economia e Commercio all'Università La Sapienza di Roma (tesi sulla riforma del processo di bilancio con il professor Antonio Pedone), comincia l’attività accademica all’Università Federico II di Napoli (corso di Contabilità di Stato).

 

 



DAL SENATO AL QUIRINALE
Nel 1980 entra al Senato, dove rimane fino al 2006 come consigliere parlamentare assegnato alla commissione Lavoro e previdenza sociale e all’ufficio dei resoconti parlamentari. Dal 1997 al 2000 passa al ministero del Tesoro, dove fa parte della segreteria tecnica della commissione sulla spesa pubblica, presieduta da Alessandro Petretto. Ruolo che lo mette in contatto con Paolo De Ioanna, capo di gabinetto dell’allora ministro dell’Economia, Carlo Azeglio Ciampi, per l’attuazione della riforma del bilancio, attuata con la legge 94 del 1997. Dal 1999 al 2002 lo troviamo al Quirinale, dove è uno dei membri dell’unità di valutazione finanziaria degli atti normativi, istituita dal presidente Ciampi. Quindi, dal 2007 al 2009, sbarca alla Regione Lazio, dove dirige il servizio studi di Sviluppo Lazio e cura la redazione del Documento di programmazione economico-finanziaria regionale. Siamo all’epoca della giunta guidata da Piero Marrazzo.


Dal 2012 al 2013 ritorna nel cuore dello Stato, al ministero della Funzione pubblica, dove viene chiamato a fare parte dell’Unità per la semplificazione e la qualità della regolazione per lo svolgimento di attività di alta consulenza in materia di contabilità pubblica. La militanza, però, lo porta a Rieti, dove, dal 2012 al 2014, fa l’assessore al Bilancio nella giunta Pietrangeli, allora sindaco di Sel (Sinistra e libertà). Conclusa quest’esperienza, ritorna in ambito accademico: diventa professore a Pisa (Accademia Navale di Livorno), a Roma (La Sapienza), alla Scuola Nazionale dell’Amministrazione (dove insegna Bilancio pubblico, Programmazione strategica e Analisi della Spesa). Quindi passa all’Università Ca’ Foscari di Venezia (master in Pubblica amministrazione). E, dal 2017, viene nominato dal governo Gentiloni consigliere alla Corte dei Conti. Esercita la sua attività di magistrato contabile alla sezione di controllo della Lombardia e a quella delle Autonomie. È autore di numerose pubblicazioni tra cui “La voragine: inghiottiti dal debito pubblico”, "La decisione di bilancio nel sistema maggioritario", “Le società in house”, “La finanza locale: struttura, finanziamento e regole”. Sua moglie, Alessandra Poggiani, è stata dal 2004 al 2009 alla guida di Lait spa, la società di informatica della Regione Lazio. E fu la superteste dell’inchiesta Laziogate, scandalo che vide al centro l’allora governatore del Lazio Francesco Storace, terminato con l’assoluzione degli imputati.

 

 

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