Schlein a Tagadà: "Meloni uomo dell'anno? Una resa"
"Giorgia Meloni uomo dell'anno? Una grave resa". Anche Elly Schlein commenta la prima pagina di Libero di oggi, 29 dicembre. Ospite di Tagadà a La7, la segretaria del Pd attacca: "Ieri la destra che governa il Paese, per parola della senatrice Mennuni, ci spiegava che la massima aspirazione delle donne e delle ragazze deve essere quella di diventare madri. Oggi un giornale di destra ci spiega che la politica e il potere sono cose da uomini: noi non pensiamo che il contributo delle donne alla società si misuri col numero di figli e di figlie che fanno, non penso che la mia aspirazione come persona che fa politica con impegno tutti i giorni sia quella di diventare l'uomo dell'anno, anzi penso che sia una resa".
"Perché non utilizzare il nostro vocabolario e la nostra splendida lingua per segnare la presenza delle donne nel ruolo che hanno nelle istituzioni, nella società e nella storia? Questa è una resa ed è grave che arrivi da parte della presidente del Consiglio questo tipo di approccio: questo governo ogni giorno fa scelte contro le donne, nonostante sia guidato dalla prima presidente del Consiglio donna", ha aggiunto la leader dem.
"Meloni uomo dell'anno? Una resa": guarda il video di Elly Schlein a Tagadà
Sempre dal Pd, Marwa Mahmoud, membro della segreteria, ironizza: "Penso che Meloni sia pure fiera ed orgogliosa di questa nomina, proprio lei che ha modificato il cerimoniale a inizio mandato, chiedendo di essere sempre definita il presidente del Consiglio. E' motivo di vanto per le persone che usano come benchmark, come indicatore più alto e abile proprio l'uomo. Pensiero retrogrado e sessista".
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"Ciò - prosegue - avalla il pensiero che una donna non possa mai essere abbastanza capace e competente, che per essere definita di successo, di valore e degna debba essere eguagliata unicamente all'uomo". "E' sempre più chiaro che Giorgia Meloni si definisca donna solo per imbonirsi le donne che pensano che stiano progredendo grazie a lei come prima donna premier. E' altrettanto evidente - conclude - che definirsi donna nei comizi serva solo ad attaccare le persone appartenenti alla comunità Lgbtqi+. Donna è forse degno e 'cool' solo quando è accostato a madre?".
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