Salvini, "il nome per il sindaco": con chi vuole strappare Firenze al Pd
La Lega conferma il sostegno a Christian Solinas. Ma non ne farà un motivo di rottura con il resto della coalizione (che non vuole sentirne parlare). È questo l’esito della visita-lampo fatta, ieri, da Matteo Salvini in Sardegna. Un’ora e mezzo di colloquio con il governatore, vari incontri, un sopralluogo in una caserma in ristrutturazione. Ma il problema non è ancora risolto. Salvini aveva un primo scopo: confermare il sostegno della Lega a Solinas, il governatore uscente. E così è stato. «Io sono perla ricandidatura», ha detto il leader del Carroccio, «la Sardegna di oggi è molto meglio della Sardegna di 5 anni fa». Detto questo, «siamo in una coalizione e io non impongo nulla, anche perché il centrodestra unito è un valore aggiunto importantissimo».
Nell’isola la Lega governa in ticket con il Partito sardo d’Azione del governatore Solinas. E vorrebbe ricandidarlo per le regionali che si svolgeranno il prossimo 25 febbraio. Solo che gli altri alleati, Fratelli d’Italia e Forza Italia, non la pensano così. Per due motivi.
Il primo riguarda il partito della premier: Fratelli d’Italia, che in termini di consenso ha doppiato la Lega e triplicato Fi, è sottodimensionata nella guida delle regioni. Quindi rivendica l’indicazione di un proprio uomo per la Sardegna. Il nome che gira è quello di Paolo Truzzu, sindaco di Cagliari, su cui, però, ieri Salvini ha chiuso: «Se uno fa bene il sindaco per 5 anni, va ricandidato a fare il sindaco», ha detto. L’altro argomento contro Solinas, questo condiviso anche da Fi, sono le inchieste a carico del governatore. In particolare quella per corruzione che lo vede coinvolto insieme ad altre due persone in due filoni: uno riguarda l’acquisto di una casa, l’altro consiste in presunte pressioni per una nomina.
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Il ministro delle Infrastrutture e Trasporti ha approfittato della visita per fare un sopralluogo nella caserma «Livio Duce», dove da maggio 2021 sono in corso lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza finanziati con 8,5 milioni di euro dell’Agenzia del Demanio. Qui Salvini ha ricordato i risultati ottenuti dalla giunta di Solinas: «Gli anni del Covid, della guerra, dell'inflazione sono stati anni terribili. Avere certificato che gli stipendi delle donne e degli uomini di Sardegna sono aumentati in questi anni del 10%, di più a Cagliari che non a Roma o a Milano significa che la Sardegna è una terra che lavora e che guarda avanti».
Secondo Salvini, «la Sardegna di oggiè più forte della Sardegna di quattro anni fa. Ma, ripeto, non impongo niente. Non sono qua ad aprire campagne elettorali o imporre candidature di Tizio o di Caio. Ho stima per Christian Solinas e la sua squadra del centrodestra unito. Poi, ripeto, facciamo parte di una coalizione quindi è giusto e che ognuno porti il suo contributo». A Roma, tra gli alleati, ci si dice certi che la scelta finale non cadrà su Solinas. «Spetta a noi», dicono in FdI. Tanto più se Luca Zaia sarà ricandidato, puntando a un terzo mandato. In ogni caso, anche il leader del Carroccio vuole evitare una rottura.
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Soprattutto di fronte a un centrosinistra che, invece, fa grande fatica a trovare l’unità. Persino all’interno dello stesso partito, come dimostra il caso Firenze. Proprio per questo il centrodestra può giocare una carta in più. In Sardegna, ma anche nel capoluogo fiorentino, dove ancora si è in cerca di un candidato. E proprio di Firenze ha parlato, ancora, Salvini: «Il centrodestra ha il dovere di trovare un accordo unitario per Firenze. Sono già emersi nomi di alto livello, come quello del direttore degli Uffizi Eike Schmidt: la Lega è pronta ad ascoltare gli amici della coalizione per trovare un’intesa». In serata il vicepremier ha infine parlato di legittima difesa: «La nuova legge che abbiamo fortemente voluto, e che abbiamo approvato come Lega dopo tanti tentativi, ha aiutato tantissime persone. Si limita a chi si difende all'interno del proprio appartamento e negozio. Adesso serve un ulteriore passo, e come Lega abbiamo pronto il testo per tutelare anche coloro che si difendono nelle immediate vicinanze».