Otto e Mezzo, Travaglio la spara: "Meloni teme Giuseppe Conte più di tutti"
Evidentemente i sondaggi che danno il Movimento 5 Stelle a picco non sono arrivati nella redazione del Fatto quotidiano. O forse, più probabile, il direttore Marco Travaglio era troppo indaffarato nel consigliare a Giuseppe Conte cosa dire a Giorgia Meloni. Risultato? La tesi dello stesso Travaglio snocciolata in collegamento a Otto e mezzo su La7, "Meloni attacca Conte perché lo teme", risulta a metà tra l'anacronistico e il grottesco. Nella migliore delle ipotesi: ottimismo visionario.
"Perché Giorgia Meloni è stata così dura con il leader dei 5 Stelle? E sul Mes chi ha ragione, chi dice la verità e chi mente?", domanda Lilli Gruber al direttore del Fatto, in collegamento da Roma. E Travaglio parte in quarta: "Lo attacca perché è il leader che teme di più. Perché è già stato presidente del Consiglio, perché non ha lasciato un brutto ricordo, perché ha portato molti soldi in Italia e perché per stile e per temi quando parla può destare interesse anche in una parte degli elettori che hanno votato la Meloni un anno fa. L'establishment, il Superbonus, il tema della pace, le spese militari. Tanto che Meloni ha fatto di tutto per avere la Schlein ma non Conte alla festa di Atreju".
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Sul Mes, prosegue il direttore del Fatto, "la premier ha una coda di paglia lunga chilometri. Il Meccanismo europeo salva-Stati lo dobbiamo al governo Berlusconi del 2011, che lo approvò in un consiglio dei ministri in cui sedevano sia Meloni sia la Lega. Poi nel 2012 lo ratificò il Parlamento, il Popolo delle libertà di cui ancora faceva parte la Meloni votò sì e la Lega no".
In realtà, e Travaglio lo sa bene dal momento che il "vecchio" Mes non è quello di cui stiamo parlando oggi, legato a doppio filo con l'emergenza pandemica del 2020, e le responsabilità politiche sono da ricercare in altri esecutivi e altre maggioranze. "Né Conte né Draghi presero il Mes, Renzi fece cadere Conte anche perché lui invece lo voleva. Il fax di Di Maio - spiega ancora Travaglio - è solamente il fatto che l'Italia aveva autorizzato l'Europa a riformare il Mes. E' adesso che devono approvare la riforma, e per me dovrebbero respingerla perché non ha migliorato il testo adeguatamente. Io non voterei nemmeno questa versione".
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