Gianfranco Fini, lezione alla sinistra: "La Costituzione non è intoccabile"
Gianfranco Fini interviene sul grande dibattito sulle riforme che anima la politica in vista del premierato che potrebbe cambiare volto all'assetto istituzionale del nostro Paese rendendo i governi più solidi e al riparo da manovre di palazzo. E così anche l'ex leader di Alleanza Nazionale spiega la sua posizione a riguardo e vede con favore un cambiamento: "Non mi riconosco in chi dice a priori 'no' e il premierato è una sfida positiva".
Al seminario sulle riforme a Montecitorio, l’ex-presidente della Camera osserva: "La Costituzione non è un totem intoccabile, la seconda parte della Costituzione è stata più volte modificata. Allora perché non pensare di riformare anche la forma stato e di governo?". Poi Fini esplicita in modo più chiaro e diretto la sua opinione: "Si è pensato al premierato. Ed è una sfida il fatto che possa essere inserito positivamente in Italia. Non mi riconosco nella critica a priori di chi dice 'no'. Se l’obiettivo della maggioranza è quello di dar vita a una nuova Repubblica, non ci trovo nulla di male. A condizione che siano salvaguardati principi e valori e che ci sia un’organicità".
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E ancora: "L'opzione semipresidenzialismo fa parte delle richieste della destra politica, mai accolte. Il modello francese, per intendersi. Era un’opzione legittima ma ampiamente minoritaria. Devo dire che io non ho cambiato opinione: ero un convinto sostenitori del semipresidenzialismo francese e lo resto. La destra al governo ha dovuto prendere atto che il presidenzialismo non era praticabile perché all’interno della coalizione c’era dissenso di Lega e Fi. La politica è realismo e Meloni ne ha preso atto e ha trovato con gli alleati un’intesa su un altro modello. Spiace che, non avendo potuto guardare a Parigi, l’attuale governo non abbia dato un’occhiata a Berlino". Insomma Fini concorda su un cambi dell'assetto repubblicano e manda un messaggio chiaro anche alle opposizioni: con i "no" non si va da nessuna parte.
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