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Italo Bocchino: "Vizzardelli? Qual è il vero problema"

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"La Digos fa il suo dovere, prende atto che è Vizzardelli e Vizzardelli dica pure quello che vuole". Italo Bocchino, in collegamento con Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7, dice la sua sull'urlatore della Prima alla Scala, il giornalista melomane Marco Vizzardelli, il loggionista che ha urlato "Viva l'Italia antifascista" e che per questo è stato identificato al termine del primo atto. 

Il contestatore, ospite anche lui della Gruber, ha detto di averlo fatto perché "inquietato" dalla presenza di Ignazio La Russa, presidente del Senato, e Matteo Salvini, vicepremier, accanto alla senatrice a vita Liliana Segre nel palco reale della Scala. 

 

 

 

"Io difendo il Viminale e il ministro degli Interni Piantedosi - scandisce il direttore editoriale del Secolo d'Italia -. Vizzardelli ha espresso le sue opinioni, se le tenga". "Ha espresso un principio costituzionale, diciamo", chiosa la Gruber. Ma Bocchino ribatte: "Il principio costituzionale non lo vedo, la Costituzione non dice che l'Italia è una Repubblica antifascista e che i cittadini debbano urlarlo alle manifestazioni istituzionali". "Peccato che la Costituzione nasca dall'antifascismo", prosegue la conduttrice, innescando un botta e risposta con Bocchino. "Vedo che c'è sempre una piccola difficoltà, tu non hai mai detto nella tua vita viva l'Italia antifascista".



"Perché la sinistra cavalca Vizzardelli". Bocchino contro Gruber, guarda il video di Otto e mezzo

 

"No non l'ho mai detto - spiega Bocchino, ex esponente di Alleanza nazionale - ma ho sempre detto che l'antifascismo fa parte di me, io abbraccio tutto i valori venuti dopo il fascismo, quindi figurarsi", sottolinea mentre la Gruber alza un sopracciglio e Andrea Scanzi del Fatto quotidiano ascolta facendo una smorfia a favor di telecamera. 

 

 

 

"Il problema è un altro, Lilli - prosegue Bocchino -. Il problema è politico, la sinistra cavalca Rizzardelli, e questo fa un pochino ridere, perché a corto di argomenti cavalca il tema stantio dell'antifascismo. Ormai c'è stata la vittoria elettorale della destra, la destra governa l'Italia e il pericolo per il Paese non è il fascismo, ma l'instabilità". Giù il sipario.

 

 

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