Pd, Giorgio Gori: "Non escludo un federatore", spallata a Schlein?
Dentro e fuori il Nazareno si tratta per comporre la lista dei dem che concorreranno alle prossime elezioni europee: c'è molto in ballo e la segretaria Elly Schlein sa benissimo che si sta giocando la poltrona e la faccia. Al netto dei ragionamenti e delle strategie iniziano ad arrivare le prime conferme ai rumors registrati nelle ultime settimane dai cronisti politici. Giorgio Gori, ad esempio. L'attuale sindaco di Bergamo, dato in pole position per il collegio Nord Ovest (una sfida che prevede 25 posti tra Lombardia, Valle d'Aosta, Piemonte e Liguria) oggi si dice pronto per le Europee. Parlando al QN, Gori puntualizza che "le conferme arriveranno a primavera". "Tuttavia", ha aggiunto, "mi pare ci sia abbastanza consenso attorno alla mia candidatura e questo mi autorizza a guardarmi intorno".
Il suo guardarsi intorno, però, non è riferito ad avere un ruolo da federatore per quello che viene chiamato "Nuovo Ulivo", cioè uno schieramento che tenga insieme tutto il centro-sinistra. "Mi sfilo dal totonomi. Ma credo che dopo le Europee si porrà un tema di convergenza delle forze all'opposizione del governo Meloni. Non escludo l'idea di un federatore che faccia sintesi. La cosa essenziale è che il Pd si rafforzi". "Se la logica è quella di aggregare le forze attorno a una proposta politica progressista e riformista", continua il sindaco di Bergamo, "allora non credo si debba partire dai veti". Spiega: "Dai 5 Stelle ci dividono oggi alcune questioni ma ribadisco: vale nel frattempo la pena di lavorare su quello che unisce. Il presupposto irrinunciabile è la centralità del Pd". Insomma, il messaggio è chiaro: un "federatore", un Papa straniero. Con buona pace di Elly Schlein...
Parlando poi proprio della segreteria Schlein, Gori puntualizza che le sue perplessità riguardavano "il rischio di uno stravolgimento del partito". "Quella cosa non si è compiuta. E mi conforta il fatto che Elly abbia mantenuto un atteggiamento molto aperto alle diverse sensibilità del Pd. Non ho trovato alcun settarismo, sinceramente", conclude Gori lanciando un'ultima frecciatina. "Dal punto di vista della concretezza, però, possiamo sforzarci di fare di più".