Crosetto, il sospetto sul summit delle toghe a settembre per fermare la Meloni
Le parole di Guido Crosetto sull'"opposizione giudiziaria" di una "fazione antagonista" che da sempre è contro il centrodestra ha creato non poco scalpore. Eppure, chi è vicino al ministro della Difesa ricorda che "la funzione 'antimaggioritaria' della magistratura e l’opposizione a questo governo è stata annunziata in modo espresso dai vertici di Area al congresso di Palermo di fine settembre, basta ascoltare l’evento su Radio Radicale". In ogni caso cosa ci sia dietro le frasi dell'esponente di Fratelli d'Italia non è dato sapersi. Crosetto ha ribadito di sentirsi lui indignato "qualora fosse vero quanto mi è stato riferito, da persone credibili".
A cosa si riferisce? Un mistero. Da settimane - fa sapere Il Giornale - nei corridoi della politica romana si parla - per esempio - di una potenziale inchiesta per finanziamento illecito a carico di persone molto vicine a Giorgia Meloni. Da qui il sospetto di una manina dietro un’indagine che potrebbe scoppiare alla vigilia delle Europee, esattamente come teme Crosetto.
Una mezza conferma arriva da un inquirente ormai a riposo: "Mettiamola così. Le Procure sanno che se gettano l’amo in alcuni laghetti, qualcosa pescano. Il problema è semmai che in passato, per i governi di sinistra, quell’amo si sono ben guardati dal lanciarlo". Ma le opposizioni non si accontentano. Benedetto Della Vedova di +Europa, ad esempio, chiede che il ministro "riferisca immediatamente al Parlamento e al Copasir", mentre Valter Verini del Pd invoca addirittura l’intervento della commissione Antimafia. "Mi chiedono di riferire in Parlamento su ciò che oggi ho detto, pensando di farmi dispiacere: sono molto felice di poter condividere le mie preoccupazioni e le cose che mi sono state riferite, per valutarle", è la replica su X di Crosetto.
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