Giuseppe Conte dà due di picche a Schlein: "Un'accozzaglia elettorale"
Ma quale campo largo? All'appello di Nicola Fratoianni risponde solo Elly Schlein. Giuseppe Conte invece preferisce tenersi ben lontano. "Tutti insieme in piazza - diceva ieri il segretario di Sinistra Italiana - senza unità ci arrendiamo alla destra", mentre la leader del Pd ribadiva: "Noi ci siamo". Non si può invece dire lo stesso del numero uno del Movimento 5 Stelle. L'ex premier è disposto a confrontarsi sui temi. Ma nulla di più.
La riprova? A Perugia nessuna foto di gruppo. E neppure uno scatto con Conte e Schlein. Insomma, il fu avvocato del popolo immagina un tavolo su proposte precise. Dal palco chiede di fare "una battaglia insieme sulla manovra economica, credo sia il tema più urgente per tantissime famiglie". E anche una "battaglia comune" contro la riforma costituzionale del centrodestra, "bizzarra e pericolosa". Poi, però, mette dei paletti precisi: "Il dialogo c'è sempre, la proposta unitaria deve essere un obiettivo. Serve un confronto serio su temi e progetti, sennò non riusciamo a costruire una vera alternativa al governo. Un percorso che richiede impegno, fatica e serietà, altrimenti facciamo come loro un'accozzaglia elettorale, magari vincente, ma poi divisi su tutto e il Paese va a rotoli".
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Oltre a Conte, anche Azione sembra chiudere al campo largo. "A Elly Schlein e Nicola Fratoianni ripeto, se ancora non fosse chiaro, che per costruire un'alternativa credibile e vincente nei numeri non basta essere d'accordo sul salario minimo o sui finanziamenti alla Sanità", esordisce in una nota Osvaldo Napoli. Per l'esponente parte della segreteria nazionale di Azione "non basta neppure organizzare una manifestazione, doverosa, contro il femminicidio se negli stessi cortei si levano urla contro Israele e pro-Hamas, del tutto estranee alla materia. Questioni importanti, sia chiaro, ma non risolutive. Se la sinistra è contraria a sostenere la guerra di difesa dell'Ucraina, se i cortei delle donne inneggiano ad Hamas e contro Israele, cioè se sulla politica estera siamo agli antipodi, e se l'alternativa alla brutta legge di bilancio di Meloni sono le folli spese senza copertura promesse da Conte, non vedo il minimo spazio per costruire una coalizione alternativa. E se la destra rimarrà al governo è chiaro che non sarà per meriti suoi, ma per demerito esclusivo di chi vi si oppone in modo demagogico e populistico".
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