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Prodi e Gentiloni, impagabili bugiardi: come vogliono mettere il cappio al governo
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Eccoli qui, Romano Prodi & Paolo Gentiloni ad ammonire ed avvertire. L’ex presidente e l’attuale commissario a Bruxelles, serafici e compunti, ci informano che le famose, rigidissime e inviolabili regole di bilancio della superlativa Unione Europea non sono più adeguate, che il “patto” dev’essere cambiato come vogliono i tedeschi e che Giorgia Meloni farebbe meglio ad accettare.
In trepidante attesa di quant’altro di errato e insulso verrà a galla nel melmoso mare di questa entità continentale d’argilla - sempre contrabbandata come perfetta e dal futuro luminosissimo - ci ritorna in mente quando a questi pinocchietti nostrani le medesime regole e il “patto di stabilità” andarono non bene, ma benissimo per defenestrare il governo di Silvio Berlusconi a colpi di spread e di letterine della Bce sollecitati dai sorrisini complici del duo disgrazia Nicolas Sarkozy - Angela Merkel.
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Ebbene, siccome la storia si ripete, sono sempre loro - i Prodi e i Gentiloni - che oggi, con la identica faccia accartocciata di quando ci raccontarono di regole perfette e patti inviolabili, invocano la firma sul cappio del Mes e l’ok al nuovo “patto di stabilità” perché “utile e necessario”. Impagabili bugiardi. Come sempre.
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