Magi e Della Vedova, la strana coppia: più provocazioni che voti
La carne è sintetica, le pizze potevano essere vere. Quelle a mani aperte. Mani Dop. Dei coltivatori diretti. Cosa è successo giovedì pomeriggio in piazza Colonna? Facciamo un check al Var: Riccardo Magi e Benedetto Della Vedova escono dalla Camera e si avviano verso Palazzo Chigi. Lì davanti c’è il solito assembramento di videomaker in attesa degli eventi. Dall’altra parte del marciapiede ci sono quelli di Coldiretti. I due deputati di +Europa protestano contro lo stop alla carne sintetica. Potrebbero farlo altrove. Invece si piazzano proprio davanti agli agricoltori. Ettore Prandini (il presidente) non ci vede più. Scatta sulla fascia, prende Della Vedova di spalle, urlando «delinquente e buffone», e gli dà una spinta. Ecco il Var: fallo da dietro. Però è un fallo di frustrazione. Reazione alla provocazione. Prandini e Della Vedova si trovano faccia a faccia come Conor McGregor e Dj Francesco. Poi un cuscino di giornalisti e staffisti si mette in mezzo e dai fatti si passa alle parole.
SEMPRE IN TANDEM
Chiamasi zanzarismo parlamentare. E Magie Della Vedova sono cintura nera in questa disciplina. Giri ronzando intorno alla preda, infastidendola, finché quella non perde la pazienza e parte la ciabattata. Ma non parte. Mai. Per fortuna c’è tanta serenità nel Palazzo. Più di quanto non appaia da fuori. Ognuno interpreta un ruolo. Poi quando si spengono le telecamere, il clima si rilassa. Anche i parlamentari del centrodestra sanno che Magie Della Vedova sono due bravi ragazzi. Devono fare gli stronzi. Non per contratto, ma perché il mondo continui a ricordarsi della loro esistenza. Della Vedova era uno di loro. Stava nel Popolo delle libertà. Poi aderì alla scissione di Gianfranco Fini. Diventando un fastidioso hater del berlusconismo, pur essendo stato eletto con i voti di Silvio. Mai nessuno però ha avuto la tentazione di parcheggiargli una mano in faccia. Perché, ripetiamolo, tolta la maschera è una persona dai modi gentili e pacati. Addirittura piacevole nella conversazione. La parlata lenta, mono frequenza, erudita. L’eleganza british.
I “gemelli Fastidio” si muovono in tandem anche a Montecitorio. Hanno presentato, in coppia, una proposta per far votare sul posto chi è in un’altra Regione per lavoro o studio. E, da bravi radicali, un’altra iniziativa di legge sull’utero in affitto solidale. Magi, in solitaria, propone anche cannabis legale, eutanasia, codice identificativo per le guardie, inclusione sociale e lavorativa per gli extracomunitari. Magi è quello che ha detto che il governo vuole costruire una «Guantanamo» in Albania. Magi era segretario dei radicali quando, nel 2017, hanno incassato 298mila dollari dalla Open Society Foundations di George Soros. Nei rendiconti patrimoniali, depositati alla Camera e quindi pubblici, Magi rendiconta una Toyota Yaris del 2016 (ibrida) e un bonifico estero di 231mila euro ricevuto da un signor X «quale contributo per la campagna elettorale». Sempre George? Boh. Il nome è sbianchettato. Ma per legge si può fare, quindi zero scandalo. Analoga elargizione la dichiara Della Vedova: benefattore sconosciuto, bonifico estero, stessa causale (la campagna elettorale), cifra che lievita: 312mila euro.
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MOLE DI PROPOSTE
Dicevamo dell’intensa produzione legislativa. È tutta roba che non vedrà mai la luce. Magie Della Vedova ne sono consapevoli, ma ci provano. A questo giro, con la riduzione del numero dei parlamentari, essere rieletti è stata una roulette. Ci sono riusciti, loro che sono di +Europa, grazie alla benevolenza di Enrico Letta e del Pd. La prossima volta, probabilmente, non troveranno un altro cuore d’oro. Per cui essere rompicoglioni non è un’opzione. È un obbligo. A giugno sono andati a fare i guastatori durante un convegno organizzato alla Camera in occasione della Giornata mondiale contro le droghe. Con i loro immancabili fogli A4 (“Cannabis: se non ci pensa lo Stato ci pensa la mafia”), hanno interrotto Giorgia Meloni mentre parlava. La premier prima si è arrabbiata, poi si è passata una mano sulla coscienza: «Sono stata per anni al tre per cento, capisco cosa significa cercare la visibilità. Ora però grazie e arrivederci».
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