Sciopero, la prima pagina dell'Unità "contro la svolta fascista"
Surreale prima pagina dell'Unità, che saluta come un trionfo lo sciopero indetto da Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri contro il governo. Sciopero generale che invece è stato di sole 4 ore, dopo la minaccia di precettazione del ministro dei Trasporti Matteo Salvini e l'intervento del Garante per gli scioperi, e che anche per questo ha visto una adesione limitatissima. Doveva essere un bagno di folla urlante contro la premier Meloni, sono stati quattro gatti. Per fortuna loro, non bagnati vista la clamenza del meteo.
Il direttore Piero Sansonetti, che da qualche tempo ha preso in mano il fu giornale del Partito comunista, evidentemente non se n'è accorto o forse preferisce vedere il bicchiere mezzo pieno. Qualcuno, nonostante tutto, si è presentato ad ascoltare i comizi dei leader di Cgil e Uil. E titola in prima pagina: "C'è vita a sinistra", uno slancio di ottimismo che ricorda la Vulvia di Corrado Guzzanti.
"Sorpresa, i sindacati ci sono e fanno muro contro la svolta fascista del governo", scrive Sansonetti. Quindi assicura: "La piazza fa il pieno, Salvini si dà la ruspa sui piedi". Addirittura. Quindi i numeri: 60mila in Piazza del Popolo, che era il cuore della manifestazione, "tra striscioni e Bella ciao". Non c'erano né Elly Schlein né Giuseppe Conte, ma evidente a sinistra si accontentano di poco.
Magari qualcuno potrebbe ricordare alla redazione rossa che "solo il 2,4% dei dirigenti ha scioperato. E come loro il 6,5%, il 6,9% del personale amministrativo e tecnico. Risultato: un totale di 6,5 per cento", snocciolava venerdì sera Nicola Porro a Stasera Italia. E non è andata meglio nel settore dei trasporti, dove l'alta velocità ha registrato un 5% di adesioni, l'Intercity il 7 e i Regionali il 16. Quando si dice: meglio di niente.