Meloni, stoccata a Schlein dopo il "no" ad Atreju: "Bertinotti non aveva paura"
Elly Schlein ha declinato l'invito. La segretaria del Pd non sarà ad Atreju, dove ogni anno dal lontano '98 ogni si tiene la manifestazione, oggi festa nazionale di Fratelli d'Italia. Come sottolineato da Giorgia Meloni "sarebbe la prima volta, una delle pochissime volte che qualcuno dice di no".
Basti ricordare il celebre dibattito nell’edizione del 2006 tra Gianfranco Fini, allora leader di Alleanza Nazionale, e Fausto Bertinotti, all’epoca massimo esponente di Rifondazione Comunista e Presidente della Camera dei Deputati. Ma il premier, nonché leader di FdI, non si sente di giudicare: "Bertinotti non aveva timore, le cose sono cambiate ma non mi sento di giudicare. La manifestazione si svolge lo stesso, supereremo".
Quella di Atreju è e rimane "una festa aperta per antonomasia". La stessa Meloni ammette di essersi "sempre presentata quando sono stata invitata e sono stata io ad aprire agli inviti". Come lei anche "diversi capi di governo della sinistra, l'attuale commissario europeo (Gentiloni), Enrico Letta". Ma a quanto pare non è il caso di Schlein. Nel corso di un punto stampa a Zagabria, il presidente del Consiglio si sofferma anche sul tema che ha tenuto banco l'intera settimana: il bracco di ferro tra l'esecutivo e i sindacati in merito allo sciopero del 17 novembre.
"No, non ci vengo":Schlein, figuraccia dopo l'invito della Meloni
Sciopero, l'ennesimo, che ha visto il ministro dei Trasporti Matteo Salvini firmare la precettazione. A maggior ragione dopo che il Garante si è pronunciato frenando Cgil e Uil e dichiarando "senza requisiti" la manifestazione. Parole che hanno subito scatenato Maurizio Landini, numero uno della Cgil. A lui Meloni risponde: "Non so cosa si intenda per bullismo istituzionale, c'è stato un pronunciamento di un'autorità indipendente che segnalava al sindacato che non c'erano i requisiti per uno Sciopero generale; non è qualcosa che ho deciso io, il Governo sulla vicenda ha un ruolo marginale". Insomma, "era dovuto, da parte nostra sul tema della precettazione, il tentativo di mettere insieme sulla base della decisione di un'autorità indipendente, il diritto da una parte di Sciopero e dall'altro di poter usufruire di servizi essenziali".
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