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Forza Italia, un botto clamoroso: le cifre della rinascita azzurra

Pietro De Leo
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Chissà, alla fine il testamento politico di Silvio Berlusconi si riassume in quella frase lì: «Chi ci crede supera tutti gli ostacoli» risuonata in ogni dove dopo la sua morte. Fatto sta che Forza Italia l’ostacolo più grande, ovvero scavallare la vetta del futuro, sta provando a vincerlo, mese dopo mese. E ieri in una conferenza stampa, il segretario nazionale Antonio Tajani ha fatto il punto sui risultati di questo percorso. «Molti pensavano che la scomparsa di Berlusconi avrebbe portato alla fine di Forza Italia», dice il vicepremier nell’atrio della sede nazionale del partito. «Invece Berlusconi ha creato un movimento di persone che ci credono e che non sono scappate, la cui reazione è stata: andiamo avanti e continuiamo a combattere. I risultati si vedono».

 


Dopo i rientri eccellenti degli scorsi mesi (da Letizia Moratti a Gabriele Albertini), ecco un altro numero, reso noto ieri, le adesioni. Una consistente «crescita degli iscritti, passati dalle 5mila adesioni dello scorso anno alle 100mila di quello in corso», scandisce Tullio Ferrante, sottosegretario alle infrastrutture e responsabile del settore in questione. «Per me è motivo di grande orgoglio», spiega, sottolineando che il raggiungimento delle tre cifre costituisce «attestazione tangibile dell’attrattività e della vitalità del nostro partito, testimoniate dall’aumento esponenziale ed oltre ogni più rosea aspettativa dei suoi aderenti per il 2023». Un livello di adesioni che suscita entusiasmo nel partito. «È, ai cittadini e alle cittadine, ai giovani, a tutti coloro che hanno deciso di sostenere Forza Italia e a darci fiducia che va il nostro grazie con tutto il cuore», osserva Deborah Bergamini, deputata e responsabile esteri nel movimento azzurro. Alcuni particolari ulteriori vengono forniti dallo stesso Tajani: «Qualche dato sul tesseramento: hanno fatto più iscritti Campania, Lombardia e Lazio. Ma ci sono regioni piccole come la Valle d’Aosta che in proporzione hanno fatto una percentuale altissima di tesserati».

 


E andando ancor più nello specifico, a quanto risulta a Libero, proprio Campania, Lombardia e Lazio avrebbero portato nel granaio azzurro intorno alla metà delle tessere locali, il che contribuisce a scrivere la geografia preliminare del percorso congressuale. Che è in fase di partenza. A scandire le tappe è il responsabile dell’organizzazione e deputato Francesco Battistoni: «Abbiamo messo in piedi una macchina organizzativa che, in stretto accordo con i coordinatori regionali e provinciali, garantirà più di 120 congressi. Dietro le tessere ci sono persone che hanno voglia di mettersi in discussione, partecipare ai congressi e al dibattito politico. Noi saremo impegnati fin dal prossimo weekend in tutte le Regioni. Chiuderemo a dicembre per la pausa natalizia, e riprenderemo a gennaio e febbraio 2024. Un duro lavoro che aspetta i dirigenti e tutti noi di Forza Italia, ma sono certo che porterà grandi risultati e ancor più radicamento sul territorio». Il congresso nazionale, spiega Tajani, si terrà a Roma il 23 e 24 febbraio. Accanto al percorso congressuale, intanto, continuano le iniziative sul territorio. È il caso di “Etna23, a lavoro per l’Italia” la convention di due giorni che si svolgerà a Taormina domani e dopodomani, dove interverranno, tra gli altri, i ministri azzurri, i capigruppo alle Camere Barelli e Ronzulli, con le conclusioni di Antonio Tajani. «Sarà la giusta occasione», ha spiegato sempre ieri Maurizio Gasparri, «per fare il punto su i temi più importanti nel panorama nazionale: dalla politica estera a quella economica, dalla sicurezza alle politiche di sviluppo energetico».

 

 

 

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