Carne sintetica, il Pd va a pezzi in aula: ecco come hanno votato
Il «no» italiano alla carne sintetica è legge. Il Ddl che ne vieta produzione e vendita è passato definitivamente alla Camera con una larghissima prevalenza dei favorevoli: 159 sì, 53 no e 34 astenuti. Come previsto ad approvare la norma è stata la maggioranza di centrodestra. Mentre le opposizioni, con parecchie eccezioni, erano contrarie. Non senza imbarazzo, dopo che i governatori del Pd e le giunte regionali di sinistra, avevano a suo tempo sottoscritto la petizione lanciata dalla Coldiretti per lo stop al cibo di laboratorio. Tutti i consigli regionali hanno approvato atti a sostegno del provvedimento firmato dai ministri Lollobrigida (Agricoltura) e Schillaci (Salute) contro la carne sintetica. I parlamentini di Campania e Toscana hanno approvato all’unanimità documenti proposti dal Pd. In Emilia Romagna il governatore Bonaccini e l’assessore all’Agricoltura Mammi hanno firmato la petizione promossa dalla Coldiretti che ha raccolto due milioni di firme.
L’Italia, comunque, è il primo Paese europeo a introdurre il divieto di produzione e commercializzazione di alimenti frutto di proliferazione cellulare in laboratorio. Ma il confronto tra favorevoli e contrari ha fatto registrare una rissa evitata per un soffio davanti a Palazzo Chigi, tra il presidente della Coldiretti Ettore Prandini e Benedetto Della Vedova, parlamentare di +Europa, che, lasciata l’assemblea di Montecitorio assieme al segretario Riccardo Magi, ha raggiunto la delegazione della Coldiretti in Piazza Colonna, esponendo dei cartelli di sfida con alcuni slogan chiaramente provocatori. «Coltivate ignoranza. Il divieto alla carne coltivata è antiscientifico e anti-italiano». Della Vedova è stato raggiunto da Prandini e ne è nato un duro confronto condito da alcuni spintoni.
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Alla fine delle votazioni sono arrivati i commenti soddisfatti degli esponenti di centrodestra e quelli contrariati dei deputati di opposizione. Eleonora Evi (Europa Verde) nelle dichiarazioni finali parlava di un «provvedimento che si basa tutto sulla paura e sulla propaganda», mentre il deputato dem Enzo Amendola annunciava con un tweet di «aver votato no al provvedimento ideologico della destra». E Stefano Vaccari, capogruppo Pd alla commissione Agricoltura della Camera, definiva «una grande bufala» lo stop alla carne da laboratorio. In attesa di capire cosa pensino al riguardo il governatori del Pd che a suo tempo si erano espressi a favore della petizione di Coldiretti - Giani, De Luca e Bonaccini - per il momento si può solo registrare il loro silenzio.
«L’Italia diventa capofila a livello mondiale nella tutela della salute dei nostri cittadini», rileva invece Prandini, «un esempio che va portato in Europa per affermare la giusta attenzione sulla difesa della salute dei nostri cittadini». Invito immediatamente raccolto dal titolare dell’Agricoltura e della sovranità alimentare. «Notificheremo alla Commissione europea il provvedimento perché riteniamo non ci sia nulla da temere», ha chiarito Lollobrigida, «in Europa vorremmo convincere le altre Nazioni a fare le nostre stesse scelte. Non vogliamo arrivare alla certificazione delle procedure per trasformare il cibo coltivato in qualcosa di commestibile».
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Tra l’altro l’Italia, ha aggiunto, «contesta proprio che la procedura sia affidata all’Efsa perché ritengo sia la medicina a doversi esporre, se poi l’Europa sceglierà l’Efsa noi siamo in Europa e allora ci porremo il problema. Mi conforta però sapere che tutti gli emendamenti sui cibi sintetici alla Ue finora sono stati bocciati con il voto quasi compatto dell’Italia». A bocciare a Montecitorio il Ddl divenuto legge ieri, sono state le delegazioni alla Camera di +Europa (due voti contrari), Alleanza Verdi e Sinistra (dieci voti contrari) e Movimento 5 Stelle. Ben 35 dei 53 «no» sono stati espressi da deputati grillini, cui si aggiungono appena tre dem: Vincenzo Amendola, Mauro Berruto e Alessandro Zan, rinforzati da Aboubakar Soumahoro (Verdi e Sinistra ora misto). Mentre 28 deputati Pd si sono astenuti e ben 32 non hanno partecipato al voto.