Nassiriya, 20 anni fa l'attentato. Crosetto: "Nessuno infanghi il momento del ricordo"
Sono passati 20 anni dalla strage di Nassiriya che costò la vita a 28 persone, tra le quali 19 militari italiani. E oggi tutto il mondo delle istituzioni e della politica, da Mattarella a Giorgia Meloni, ha ricordato i nostri caduti.
E il figlio di un carabiniere morto nell'attentato alla base italiana in Iraq ha espresso la sua amarezza per il mancato conferimento della medaglia d'oro. E proprio su questo punto è intervenuto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, partecipando alla messa in ricordo delle vittime della strage. "Siccome non voglio e non amo nascondermi, penso sia fondamentale che oggi ci sia lo Stato qua. È giusto che le persone che hanno subito qualcosa per fare il loro dovere non debbano affrontare i vincoli delle burocrazie, i cavilli legali ed è giusto che non ce la prendiamo con chi fa rispettare le leggi. Una legge si cambia. Non è giusto fare una classifica dei morti, non esiste un morto di serie A e uno di serie B", ha affermato il ministro, come riporta l'Adnkronos.
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Poi sempre il ministro ha aggiunto: "Per far diventare questo momento non di scontro ma di ricordo. Non si infanghi il momento del ricordo. Vorrei che in onore loro considerassimo come un pezzo del ricordo la missione che stiamo facendo per portare l’ospedale sulla nave e un ospedale da campo su terra a Gaza, anche nel nome di chi è scomparso, non solo dell’Italia. C’è un tempo per ridere e un tempo per piangere, oggi limitiamoci a ricordare - ha concluso - inchinandoci all’esempio che ci hanno dato".
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