Meloni, la sfida alle opposizioni: "Vedete queste foto?"
"Voi volete contare e decidere o stare guardare mentre i partiti decidono per voi?". Giorgia Meloni nella sua rubrica social Gli appunti di Giorgia, si collega da Palazzo Chigi e spiega a chiare lettere fino a dove è pronta ad arrivare sulla riforma costituzionale e il premierato.
E' quella, sottolinea la premier rivolgendosi agli italiani e agli elettori, "la domanda che faremo quando e se sarà necessario. Noi abbiamo fatto quello che dovevamo. Ora sta al Parlamento e agli italiani", perché "molti governi sono passati sulla testa dei cittadini per interessi di palazzo". Insomma, in mancanza di una ampia convergenza alla Camera e al Senato, con i voti di buona parte dell'opposizione, il governo è pronto alla sfida del referendum come fece Matteo Renzi nel 2016.
"Dalla nascita Repubblica abbiamo avuto 31 presidenti del Consiglio, 68 governi in 75 anni, un presidente del Consiglio ogni due anni e mezzo, un governo ogni anno e qualche mese. I governi non sono mai stati stabili, nessuno è rimasto in carica 5 anni e solo uno è rimasto in sella cinque anni, Silvio Berlusconi, ma con due governi diversi - ricorda la Meloni -. E questo lo abbiamo pagato perché l'Italia non ha avuto una strategia su niente".
Secondo la leader di Fratelli d'Italia "una politica di passaggio è debole in rapporto con interessi economici e burocrazia, e non riesce a combattere il malaffare. Per questo l'Italia cresce meno. Sulla Costituzione abbiamo avuto il coraggio di intervenire - conclude - perché non mi interessa governare 5 anni se dopo di noi tutto tornerà uguale, se non approfittassimo della stabilità di questo governo per lasciare agli italiani una riforma che consenta loro di scegliere chi li deve governare. Il Consiglio dei ministri ha approvato la madre di tute le riforme, che garantisce governo stabili portando l'Italia nella terza repubblica".
"Continuiamo a lavorare con determinazione, umiltà e coraggio e con lo sguardo sempre rivolto verso l'alto - sottolinea -. I risultati arrivano, le difficoltà sono molte ma non c'è davvero niente che possa buttarci giù, soprattutto fin quando c'è il consenso degli italiani". Ai critici della riforma ricorda che "i poteri del presidente della Repubblica non vengono toccati, salvo ovviamente il fatto che l'incarico viene automaticamente assegnato al candidato che si è affermato nelle urne". "Questa riforma non serve a qualcuno, serve a tutti, indipendentemente da chi governa e lo sanno anche quelli che per calcolo politico la stanno osteggiando senza però offrire argomenti seri perché la verità è che si sono talmente abituati a governare perdendo le elezioni che vogliono continuare a fare così anche in futuro".
Una stoccata alle opposizioni, così come quella in cui la Meloni, passeggiando nella stanza nella quale sono riunite le foto di tutti i presidenti del Consiglio dall'unità a oggi, si ferma: "C'è uno spazio vuoto dove comparirà anche la mia foto alla fine del mio mandato, ma ci vuole tempo, almeno 4 anni".